Presentato ieri mattina in Comune il progetto “Movida on the road.” Si tratta di un servizio di trasporto pubblico notturno alternativo all’auto, pensato per permettere ai giovani di spostarsi in sicurezza. Prenderà via dal prossimo 12 dicembre, sarà attivo ogni sabato del mese, dalle ore 20 alle 5, e collegherà la città di Tortolì con Girasole, Lotzorai e Santa Maria Navarrese. Saranno venti le fermate dislocate nei punti nevralgici dei quattro paesi, con attesa massima di 40 minuti.

Nasce da un’idea del giovane Mario Caussi, in collaborazione con l’Associazione Italiana Familiari Vittime sulla Strada.

“Un progetto, questo, di notevole importanza sociale – spiega l’Assessore dei Servizi Sociali Isabella Ladu-  l’intento è quello di sensibilizzare i giovani all’educazione alla sicurezza stradale, anche per questo motivo abbiamo in programma di presentarlo negli Istituti Superiori del territorio, per portarlo a conoscenza dei ragazzi” .

“Movida On the Road è un servizio  di trasporto notturno  che attualmente manca in Ogliastra. E’ stato accolto con favore dai comuni di Tortolì, Girasole, Lotzorai e Confesercenti. E’ destinato – aggiunge Caussi – a giovani che ancora non hanno la patente, o a tutte le persone che vorrebbero evitare di prendere l’auto il sabato sera,  viaggiando in sicurezza. A bordo di ogni autobus saranno presenti anche degli addetti alla vigilanza.”

 “La tua patente per la vita”, questo lo spot ideato per il progetto, atto a sottolineare l’importanza di viaggiare in sicurezza, e far riflettere sul problema sempre attuale delle “stragi del sabato sera”, dove  purtroppo le vittime di incidenti stradali, sono soprattutto fra giovani e giovanissimi.

 Il servizio di trasporto notturno sarà realizzato per un periodo prova di due mesi (12, 19, 24 e 26 dicembre, 2, 9, 16, 23, 30 gennaio).

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.