Nel cuore del paese di Guspini, si nasconde un gioiello geologico che sembra uscito da una scenografia teatrale: una parete alta 20 metri formata da colonne di basalto perfettamente allineate, simili alle canne di un gigantesco organo. A prima vista sembrano il frutto di una lavorazione artificiale, ma si tratta di una meraviglia interamente naturale.
Questa straordinaria formazione, conosciuta come Basalti Colonnari, si trova sul Monte Cépara, o Cuccur’e Zéppara in sardo, che significa “piccola cima”. Si tratta di un rilievo di circa 150 metri che sorge all’interno del centro abitato di Guspini, e che oggi è riconosciuto come monumento naturale dalla Regione Sardegna e patrimonio dell’umanità dall’Unione Europea.
La spettacolare parete di prismi basaltici affonda le sue origini nel Pliocene, quando un lento raffreddamento del magma basaltico, proveniente dal serbatoio magmatico del Monte Arcuentu, diede forma a queste colonne perfette. Il magma, fuoriuscendo da strette fratture nella crosta e raffreddandosi senza potersi espandere, si è solidificato in colonne verticali, creando un effetto scenografico straordinario.
I prismi, con un diametro medio di 20–30 cm, si dispongono fianco a fianco in modo regolare, generando un fronte che sembra davvero opera di architettura umana. Un tempo questo versante del monte fu usato come cava per l’estrazione di materiali da costruzione: gli scavi, oggi dismessi, hanno permesso di rivelare la struttura interna di questa roccia millenaria.
I colonnati basaltici sono un fenomeno raro in Italia e nel mondo. Se ne trovano pochissimi altri esempi, come in Veneto, in Sicilia, in Islanda, Patagonia e India. In Sardegna esistono formazioni simili nel Marghine del Gollei (tra Oliena e Dorgali), a Cuglieri e Capo Nieddu, ma nessuna è regolare e perfetta come quella di Cuccur’e Zéppara.