Nel dicembre 2004 il comune ogliastrino di Villagrande attraversò un periodo tragico in seguito alla terribile alluvione che colpì il paese e che causò la morte di due persone: di Assunta Bidotti, 64 anni e della sua nipotina Francesca, 3 anni.

Si è tenuto a tal proposito un processo, per stabilire colpe e responsabilità. Ma i cinque imputati, dopo la sentenza del giudice del tribunale di Lanusei Luca Ponzillo, sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Dopo dieci anni dalla tragedia, si chiude finalmente il sipario sul processo che ha visto sul banco degli imputati Ignazio Sau e Sergio Cocciu, funzionari regionale, Valentino Vento, dirigente del Genio Civile, l’ingegnere Serafino Rubiu ed il libero professionista Antonio Cabras.

Le accuse rivolte ai cinque erano di omicidio e disastro colposo e plurimo: erano infatti accusati di non aver impedito, con l’esercizio della propria professionalità, il disastro. Gli avvocati difensori hanno fatto leva sull’eccezionalità dell’evento e sui problemi di natura edilizia del Comune di Villagrande, che in quel dannato dicembre non hanno retto alla furia dell’acua e del fango.

Un uomo di 40 anni è stato arrestato dai carabinieri di Iglesias con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La scorsa notte al 112 è arrivata una segnalazione per una violenta lite domestica.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 40enne avrebbe aggredito la moglie e sottoposto i due figli minorenni a punizioni corporali, tra cui frustate e costrizioni fisiche. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo stava ancora inveendo contro la donna, che poco prima era riuscita a fuggire in strada cercando aiuto.

Anche davanti ai militari, l’uomo ha continuato a insultare e minacciare di morte la moglie. Le indagini successive hanno confermato che anche i figli erano stati vittime di maltrattamenti.

Il 40enne è stato quindi bloccato e trasferito al carcere di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria.