Mariancani, sarà questo il nome della cooperativa lanuseina che si è aggiudicata la gestione delle strutture situate al Bosco Seleni. Essendo stati gli unici a proporsi come gestori della struttura turistica del Comune di Lanusei, i membri della cooperativa raggiungono un importante traguardo e danno grosse speranze sul futuro del bosco e del complesso situato al suo interno. L’intraprendente gruppo è guidato da Daniele Deplano, 27 anni, già noto ai più come il capitano del Lanusei calcio, presidente della cooperativa. A seguirlo in questo impegno altri lanuseini: Giorgio e Ubaldo Altieri, Luca Arras e Federico Pili.

Il Sindaco di Lanusei, Davide Ferreli commenta entusiasta: “Sono molto contento del fatto che un gruppo di giovani del paese si cimenti in questa avventura. Mi piace la composizione della compagine, che esprime professionalità e ottime competenze. Siamo sicuri che con la loro inventiva avranno la capacità di rilanciare le strutture del bosco”.

L’offerta fatta dalla cooperativa Mariancani prevede un rialzo del 14%, percentuale che andrà dritta al Comune di Lanusei, che non può che gioire per questo importante punto di partenza. Primo passo di un percorso, sottolineato varie volte dall’amministrazione, che dovrà riportare le bellezze naturalistiche e archeologiche del Seleni al centro delle dinamiche turistiche del territorio.

La vicenda di un 26enne indonesiano è diventata virale anche in Italia. Dopo essersi innamorato di una giovane conosciuta online, il ragazzo ha deciso di sposarla, ignaro della vera identità della sua dolce metà. Pochi giorni dopo le nozze, una serie di stranezze lo ha spinto a indagare, rivelando una verità sconcertante: la persona che credeva essere una donna, in realtà era un uomo intento a truffarlo.

La storia ha avuto luogo in Indonesia e il giovane ha concesso un’intervista a un giornale locale per raccontare quanto accaduto. Ha spiegato di aver incontrato Adinda Kanza Azzahra online e di essersi rapidamente innamorato di lei. L’innamoramento è stato così profondo da spingerlo a chiederle di sposarlo, senza rendersi conto della vera identità del suo partner. Molte persone si sono chieste come sia stato possibile non accorgersi che “Adinda” fosse un uomo, ma il giovane ha spiegato che la persona si presentava sempre con il velo, e la sua timidezza e riservatezza lo hanno ingannato ulteriormente.

Dopo il matrimonio, le stranezze sono aumentate: la “moglie” si è rifiutata di consumare il matrimonio e ha evitato di incontrare i parenti del marito. Sospettando qualcosa, il giovane ha raccontato tutto alla sua famiglia, che ha iniziato a indagare sulla vera identità della “moglie”. Dopo appena 12 giorni dal matrimonio, è emersa la verità: la persona che credeva fosse sua moglie era in realtà un uomo. Il truffatore è stato denunciato per truffa ed estorsione e rischia fino a 4 anni di carcere.

La storia ha suscitato scalpore per la sua incredibile assurdità, ma ha anche sollevato riflessioni sulla facilità con cui si possono simulare identità online e ingannare le persone.