vigili del fuoco

Due Panda e una Cinquecento, prese a noleggio da tre turisti stranieri, sono state vittime di un rogo divampato nella mattina di ieri, poco prima delle cinque, nella zona di Porto Frailis. I vigili del fuoco del distaccamento di Tortolì, sono subito intervenuti e hanno lavorato sul posto per circa due ore.

Le tre autovetture erano parcheggiate davanti al residence Borgo degli Ulivi, dove gli stranieri che le avevano noleggiate in aeroporto a Cagliari, stavano trascorrendo alcuni giorni di vacanza.

I carabinieri della stazione di Tortolì, guidati dal maresciallo Cangelosi, stanno svolgendo indagini per cercare di appurare le cause dell’incendio che ha distrutto le auto, parcheggiate vicine. Infatti, le fiamme sono partite da una delle tre utilitarie, raggiungendo poco dopo anche le altre due. Ad accorgersi dell’incendio, è stato un passante che ha subito dato l’allarme.

Si spera che non si sia trattato di un atto doloso, perché i cittadini tortoliesi ricordano bene le 36 auto date alle fiamme nell’estate di quattro anni fa.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.