La formazione del Triei

Anche nell’ultima gara è risultato uno dei migliori dei suoi, lottando su ogni pallone, cercando fino agli ultimi minuti di portare a casa la vittoria. Tre punti sfumati nel finale, con il pareggio degli avversari su calcio di rigore. Cristian Muggianu, difensore di 30 anni, è il capitano del Triei, la bandiera che sventola da ben 19 anni, passati ad indossare quella maglia fin dai primi calci.

“La partita di Decimo è l’emblema di un campionato lontano dalle aspirazioni iniziali -afferma il capitano bianco verde – una partita che nel finale di gara ci vede sfuggire una vittoria tanto cercata contro una diretta concorrente per la salvezza. Troppi episodi sfavorevoli, troppi errori favorevoli fanno si che ci si trova in questa posizione in classifica. Domenica arriva la Gemini e la vittoria è d’obbligo. Sicuramente arriveranno agguerriti ma noi lo dovremo essere più di loro, per tornare alla vittoria e, riprenderci i punti persi per strada. L’ambiente è fiducioso e crediamo nel lavoro del nostro mister, un allenatore geniale nell’aspetto tecnico-tattico, ottimo preparatore atletico e motivatore. Nei momenti difficili sa sempre trovare le motivazioni giuste, e gli ultimi successi in Prima categoria portano la sua firma. Sono fiero di giocare in questo gruppo, soprattutto per quello che Triei è stato in questi anni, ossia una realtà che con pochi soldi e con un ottimo settore giovanile è riuscita ad ottenere grandi soddisfazioni. Tutto questo merito va dato al lavoro del gruppo dirigenziale, e soprattutto di Cosimo Monni, che con la sua passione ha saputo gestire un gruppo tra mille difficoltà”.

Nella foto la formazione del Triei 2013/2014

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.