Angeli del Supramonte

In tenda e sacco a pelo sotto le stelle del Supramonte.

Quarantasei bambini di Urzulei, lo scorso fine settimana hanno partecipato ad “Angeli nel Supramonte”, due giornate all’insegna dell’avventura e dell’esplorazione degli angoli più suggestivi dell’altopiano, organizzate dalle catechiste della parrocchia, dall’associazione archeo speleo Gasau e dal Soccorso alpino.

I piccoli escursionisti e speleologi hanno alloggiato nel campo base con le tende allestito a Lampattu. Da qui con caschi speleo in testa e tanta sete di avventura, sono partiti alla scoperta della grotta de “Su Mammuccone”. Accompagnati dagli esperti speleologi del Gasau, hanno potuto ammirare e conoscere i segreti della grotta. Non solo. Le due giornate sono state scandite da lunghe passeggiate ed escursioni nei luoghi più incontaminati del Supramonte. I bambini hanno percorso a piedi “sa codula ‘e sa mela” e hanno appreso le nozioni base di arrampicata e speleologia. Il campo si è concluso domenica con la messa nel Supramonte celebrata dal parroco don Damiano. <<Ci auguriamo di ripetere questa esperienza>> dice la catechista Rosanna Mesina. Le due giornate sono state rese possibili grazie al supporto logistico dei tecnici della stazione del Soccorso alpino di Urzulei e degli speleologi del Gasau. I bambini, dopo l’avventura, sono tornati a casa felici e contenti.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.