Il PD ieri pomeriggio ha detto la sua in merito al rilancio dell’area industriale di Tortolì-Arbatax e l’ha fatto a gran voce. In un dibattito moderato da Mario Bruno Piras ( Responsabile Provinciale del forum Pd), si sono susseguite critiche, considerazioni, idee e proposte relative alle vicissitudini economiche della nostra città, che secondo i relatori “dal punto di vista industriale non può ancora vantare un programma organico che l’aiuti a risollevarsi e crescere”. Nell’aula magna dell’ITI tortoliese e dinnanzi ad un nutrito ed interessato pubblico, hanno espresso le proprie opinioni alcuni volti noti del panorama politico ed economico sardo, dal Consigliere Regionale Franco Sabatini al Presidente Confindustria per la Sardegna Centrale Roberto Bornioli. L’excursus iniziale atto a sintetizzare le tappe che hanno condotto all’odierna difficile situazione, hanno presto lasciato spazio alle proposte operative relative all’area Tortolì-Arbatax, che dai relatori sono state sintetizzate in cinque punti essenziali: definire un progetto per la reindustrializzazione delle aree ex cartiera in grado di rilanciare economia ed occupazione, realizzare valide infrastrutture nell’area portuale, chiedere un tavolo operativo con i vertici Saipem, rilanciare il porto con la costituzione di un’Azienda Speciale che possa gestire in maniera autonoma lo scalo e creare una zona franca nell’area industriale e portuale in collaborazione con il Movimento Spontaneo nato di recente in Ogliastra. “Obiettivi di grande rilevanza, raggiungibili solo – secondo le parole del Consigliere Provinciale Mario Piroddi – con costanza, serietà e vicinanza ai cittadini, stanchi ormai di promesse vane e degli altissimi tassi di disoccupazione. L’Ogliastra deve risollevarsi e ottenere ciò che le spetta ”.  La nostra è una terra meravigliosa ma per poterne godere è necessario lavorare, con dignità e in autonomia: si spera che presto tutto ciò accada realmente.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.