La situazione descritta sembra uscita direttamente da una scena di un film. Tuttavia, ci troviamo in un contesto reale: tre giovani coinvolti in un insolito episodio avvenuto in un ristorante di sushi con la formula “all you can eat” a Firenze.

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, i tre giovani avrebbero cenato nel ristorante cinese e successivamente avrebbero tentato di fuggire senza pagare. Tuttavia, anziché optare per una fuga tradizionale, avrebbero scelto un metodo decisamente più rischioso: si sarebbero lanciati da un terrazzino al primo piano del locale, atterrando sul tetto di un deposito adiacente al ristorante.

Questa “fuga pericolosa” non solo avrebbe potuto mettere a repentaglio la loro incolumità, ma avrebbe anche causato danni al tetto del deposito. I proprietari del locale, preoccupati per la sorte dei fuggiaschi dopo aver sentito l’impatto, hanno prontamente contattato le autorità, che sono intervenute sul posto.

Attualmente, le forze dell’ordine stanno cercando di rintracciare i tre giovani coinvolti nel furto, che potrebbe portare a conseguenze legali per insolvenza fraudolenta e danneggiamento di proprietà.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.