Moda. Luca Cantarelli si racconta
Trent’anni, originario di Tortolì ma residente a Cagliari da tanto tempo, una sudata laurea in giurisprudenza in un cassetto ed una grande passione per l’arte in generale e per la moda in particolare. Stiamo parlando di Luca Canterelli, stilista rampante
Trent’anni, originario di Tortolì ma residente a Cagliari da tanto tempo, una sudata laurea in giurisprudenza in un cassetto ed una grande passione per l’arte in generale e per la moda in particolare. Stiamo parlando di Luca Canterelli, stilista rampante che oggi si racconta ai lettori di Vistanet.
Luca, come è nata la tua passione per la moda?
Io tralascerei i soliti racconti stucchevoli del classico ragazzino strano e incompreso che sin da piccolo mastica la moda come il chewingum. E’ vero, ma è la storia di tanti e non penso abbia avuto il ruolo di lasciapassare in questo campo, come molti credono. Direi che semplicemente io ho sempre avuto questo interesse ( quasi una vocazione) e che nel tempo quest’ultimo è diventato una vera e propria passione. Spero di convogliare tutto questo in un lavoro.
Quali sono gli stilisti ai quali ti ispiri?
Amo curiosare tra varie correnti, mi piace prendere un po’ da tutti, tenendo comunque le distanze. Non amo farmi influenzare. Essere completamente devoto ad uno stilista è come seguire gli abbinamenti spiccioli che ti fanno le commesse nei negozi. Io consiglio sempre di mischiare e pasticciare con elementi differenti fra di loro senza seguire cliché monostilistici. Solo così si rileva originalità e personalità. In ogni caso, i miei preferiti rimangono gli stilisti vecchio stampo come Gianni Versace, Mugler e Galliano.
Che ne sarà della tua laurea in giurisprudenza?
La preparazione e lo studio in generale sono sempre degli ottimi alleati in qualsiasi strada uno decida di intraprendere. Certamente ho imparato a faticare, a non mollare. Quindi non rimpiango i miei anni universitari: sono stati formativi in molti sensi.
Cosa pensi del panorama stilistico sardo?
A livello locale c’è spazio per tutti. Però molti si fermano alla sfilata fatta in piazza, mentre altri vanno in ambienti più fertili e avvezzi alla moda come Milano. Dipende dalle aspettative e dalle capacità di ogni persona.
Progetti per il futuro?
Al momento sto facendo esperienza nel campo della moda in generale, cercando al medesimo tempo di mettere ordine tre le mie numerose idee. Quando mi sentirò pronto, partirò con un progetto tutto mio. Ho tanta voglia di fare, di mettermi in gioco.
Quali sono le tue altre passioni?
Collateralmente ai miei studi, porto avanti da ormai dieci anni la mia attività pittorica. Nonostante ultimamente l’abbia messa un po’ da parte, rimane sempre e comunque una grande ed efficace valvola di sfogo. Lasciata la prima fase dal sapore vagamente naif, ora mi diverto a proporre esclusivamente volti di persone che realmente esistono, rivisitati in chiave caricaturale e stravolti da una valanga di colori. Questo tipo di tele sono quelle che ho esposto mesi fa in una mostra organizzata da Eliconie Eventi a Tortolì, nella Torre Saracena. E’ stata una bellissima esperienza, che mi ha portato ad un piacevole e gradito ritorno al mio paese d’origine.

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