Arriva la Barbie con sindrome di down. Trapanese: “Giorno importante per i bimbi come Alba”
L’Assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, felice per la creazione della prima Barbie che rappresenta i bambini e le bambine affetti da sindrome di Down, compresa la sua figlia adottiva Alba: "l'importanza di avere giocattoli inclusivi"
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La celebre azienda di giocattoli Mattel ha recentemente lanciato il primo esemplare di Barbie dedicato ai bambini affetti da sindrome di Down, dimostrando la propria volontà di promuovere l’inclusione e l’accettazione universale. Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli e padre di Alba, una bambina con sindrome di Down, ha lodato l’iniziativa di Mattel in un post sui social media, in cui la figlia si gode la nuova Barbie.
Trapanese ha espresso la sua gratitudine per l’impegno di Mattel nell’includere anche Alba e altri bambini con bisogni speciali nella propria linea di prodotti sul suo profilo Instagram: “Oggi è un giorno speciale per Alba e per i bambini come lei! Barbie ha fatto un regalo incredibile per tutti, quello di realizzare una Barbie con la sindrome di Down. È molto importante per i bambini sentirsi accolti nel gioco e riconoscersi in esso. Alba subito si è riconosciuta nella nuova Barbie ed ha voluto giocare creando tante avventure”.
E ha concluso: “Sono tanti i modi che abbiamo per dare possibilità a tutti di sentirsi inclusi nella vita quotidiana, per questo ringrazio Mattel per questa importante intuizione che ha un grande valore sociale. Io e Alba abbiamo partecipato al lancio della nuova Barbie in maniera completamente gratuita, ringraziamo Mattel per averci regalato questa bambola. Alba è l’ambassador italiana!”.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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