Sicilia: escort positiva al Covid. L’appello del sindaco di Modica ai clienti: «Fate il tampone»
#Italia Positiva al Covid una donna attiva come escort per 15 giorni a Modica. Il sindaco teme focolaio
E’ stata ricoverata in un ospedale umbro una donna transitata per Modica e risultata positiva al Covid. I sanitari umbri, nel ricostruire gli spostamenti della paziente, hanno accertato che la donna ha trascorso gli ultimi 15 giorni a Modica dove è stata attiva come escort prendendo in affitto un monolocale in centro storico a Modica per ricevervi diversi clienti su appuntamento.
Come riporta il Corriere di Ragusa, la donna si era poi trasferita in Umbria, dove si è sentita male. Dagli accertamenti, come accennato, è risultata positiva al virus. La donna avrebbe preso l’autobus per Catania e quindi il treno per la regione umbra. E’ in corso a Modica una indagine epidemiologica accurata per ricostruire la mappa dei contatti della donna nelle ultime settimane.
“Fate il tampone, anche a rischio di farvi mettere alla porta da vostra moglie”. A lanciare l’appello è il sindaco ragusano di Modica, Ignazio Abate, dopo il ricovero della escort di origine peruviana. E il primo cittadino di Modica ora teme un focolaio nella sua città. Per il momento, il sindaco di Modica ha chiesto alla polizia municipale di tenere d’occhio l’appartamento a luci rosse, così da riuscire a intercettare eventuali altre prostitute che possano aver incontrato la collega e sottoporre anche loro ai test. Ma per quanto riguarda i clienti, c’è poco da fare: deve rimettersi al loro senso civico.
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Spende 40mila euro in videogame utilizzando la carta di credito della Parrocchia: prete nei guai
Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.
Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.
Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.
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