Prima uccise l’ex moglie e poi si suicidò: ora l’Inps chiede alle figlie orfane 124mila euro
#Italia L'Inps ha chiesto alle due figlie orfane la cifra di 124mila euro da erogare all'uomo sopravvissuto durante la sparatoria. Per risolvere la questione, Sergio Mattarella ha chiamato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e nel mentre l'Inps rassicura: "Troveremo una soluzione"
L’Inps ha avanzato richiesta di risarcimento nei confronti di due ragazzine rimaste orfane nel 2013 per l’assassinio della madre ad opera del padre, che poi si è suicidato. Come riporta TgCom, l’istituto ha chiesto alle figlie i soldi pagati per risarcire un uomo ferito dal padre durante la tragedia, avvenuta a Massa Carrara. Ma l’Inps ha poi rassicurato che non farà partire la riscossione, nella prospettiva di una soluzione umana.
La vicenda – Marco Loiola, 40 anni, operaio, quel giorno d’estate di sei anni fa a Massa Carrara uccise la ex moglie, Cristina Biagi, 38 anni, sparandole all’interno del ristorante dove la donna lavorava suicidandosi subito dopo. Poche ore prima Loiola aveva tentato di uccidere un amico della coppia: raggiunto da sei colpi di pistola l’uomo riuscì a sopravvivere, con conseguenze per le quali l’Inps ha ora appunto chiesto il conto, che ammonta a 124mila euro, alle due figlie di Loiola.
“Una “richiesta legittima, anche se immorale – ha spiegato Francesca Galloni, avvocato della famiglia Biagi -. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l’Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi”. Le due ragazzine, dopo la morte dei genitori, hanno ereditato un immobile, la cui vendita tra l’altro non copre la cifra dovuta all’Inps e “una pensione che il nonno, loro tutore, mette da parte per il loro futuro”, ha aggiunto l’avvocato.
Per risolvere la questione si è mosso anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, dopo aver saputo la notizia, ha chiamato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per parlare della situazione chiedendo chiarimenti. “Grazie” Commosso lo zio delle due ragazzine, Alessio Biagi, che in un post su Facebook aveva chiesto proprio l’intervento di Mattarella. “Il fatto che il Capo dello Stato si sia interessato alle mie nipoti – ha detto – mi rassicura, finalmente, su una vicenda che non ci ha fatto dormire a lungo. Per noi Mattarella è un faro e ci commuove apprendere che una figura del suo spessore abbia deciso di aiutarci. Grazie”.
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Spende 40mila euro in videogame utilizzando la carta di credito della Parrocchia: prete nei guai
Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.
Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.
Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.
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