La mamma le sequestra il cellulare, lei twitta dal frigo: “Non so se questo coso twitterà, sto parlando con il mio frigo”
Il culmine della battaglia è stato raggiunto quando la giovane è riuscita a twittare dal frigorifero.
Non è riuscita a fare a meno del suo smartphone con il quale restava in contatto con i suoi amici. Una dipendenza che ha superato ogni confine se si pensa che Dorothy, 15enne fan della cantante Ariana Grande, è riuscita ad aggirare le restrizioni della madre usando addirittura un frigorifero per inviare messaggi. La notizia è stata riportata dal Guardian.
Ma facciamo un passo indietro. Dorothy subisce la prima punizione dalla madre lo scorso 5 agosto, quando le viene sequestrato lo smartphone; la ragazzina non si perde d’animo e riesce a comunicare ai suoi amici la sua condizione twittando – inviando messaggi su Twitter, ndr – da una consolle Nintendo: «Vi lascio per sempre. Mia mamma mi ha preso il telefono. Mi mancherete tutti. Piango. Addio». Da qui il sostegno della rete, entusiasta dell’escamotage della giovane, e la nuova mossa della mamma che le sequestra la consolle. Ancora un tweet di Dorothy, questa volta dalla Nintendo Wii al quale seguono tweet di supporto alla ragazzina e un hashtag #FreeDorothy, ma a questo punto arriva la mossa decisiva della madre che le sequestra tutti i dispositivi elettronici presenti in casa.
Evidentemente la donna ha sottovalutato la furbizia della figlia o ha scordato di aver acquistato un insospettabile frigorifero che oltre che raffreddare cibi, ha la possibilità di collegarsi alla rete. Dorothy lo scopre e invia il suo primo tweet dal frigorifero di casa: «Non so se questo coso twitterà, sto parlando con il mio frigo, che diamine, perché mia madre mi ha confiscato tutte le mie cose elettroniche di nuovo».
Il tweet diventa virale e tutti, o quasi, si schierano dalla parte di Dorothy, compresa la casa produttrice del frigorifero. Sarà finita qui? Aspettiamo il prossimo tweet di Dorothy.
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Spende 40mila euro in videogame utilizzando la carta di credito della Parrocchia: prete nei guai
Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.
Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.
Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.
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