Caserta. Ha, come riporta Il Messaggero, preso a schiaffi e stretto al collo un alunno autistico 14enne: un insegnante di sostegno 53enne è stato arrestato e condotto ai domiciliari dai carabinieri.

Le indagini, partite il marzo scorso, hanno permesso di fare luce su una vicenda inquietante: “numerosi episodi di ingiustificata e assurda violenza” scrive la Procura.

Strette al collo, lancio di oggetti, schiaffi e non solo: queste le violenze accertate e avvenute soprattutto quando il ragazzino era seduto con calma al suo posto o accennava a voler controllare fuori dalla finestra.

I genitori hanno maturato delle incertezze sul docente: in un’occasione, in particolare, il 53enne trasformò una stretta al collo in un abbraccio amichevole vedendoli entrare in classe. Il fatto venne segnalato al Dirigente che richiamò l’insegnante. I compagni di classe del ragazzo hanno confermato le violenze.

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.