Milano, rapina in banca. Sequestrate 11 persone per quasi un’ora
#Italia I rapinatori hanno chiuso dipendenti e clienti in uno stanzino e hanno svaligiato casse e bancomat. Il bottino è ancora da quantificare
Undici persone, tra dipendenti e clienti di una banca, sono state rinchiuse in uno stanzino per 50 minuti mentre i ladri svaligiavano le casse e i bancomat. La notizia è stata riportata dal TgCom. La vicenda è accaduta nella filiale di Ubi Banca di via Washington, a Milano. Sono stati gli impiegati a dare l’allarme dopo che i due banditi, a volto scoperto e presumibilmente italiani, si erano dileguati con i soldi, un bottino ancora da quantificare. Sul posto è intervenuta la polizia.
Dopo aver arraffato i soldi presenti nelle casse, i due hanno rinchiuso le persone presenti nello stanzino e poi hanno atteso per circa mezz’ora l’apertura temporizzata dei bancomat e, dopo aver arraffato i contanti sono fuggiti.
Sul posto personale del 118, polizia scientifica e agenti delle volanti. Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile.
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Spende 40mila euro in videogame utilizzando la carta di credito della Parrocchia: prete nei guai
Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.
Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.
Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.
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