Era partito da Bari alla volta di Savona con la sua Mercedes station wagon, ma arrivato a Carpi, in provincia di Modena, ha deciso di fare una sosta all’uscita della A22. È stato lì che i carabinieri hanno notato che la sua auto aveva qualcosa di insolito.

Legata al tetto dell’auto, l’uomo trasportava un’intera camera da letto, con armadio, rete, materasso, ma non basta. Dal controllo i carabinieri hanno trovato anche quattro biciclette, qualche pensile da cucina, pneumatici, pentole, abiti ed alimenti.

Immediata per l’autotrasportatore improvvisato la sanzione, il ritiro della patente e del libretto di circolazione, per aver destinato il proprio veicolo a un uso diverso da quello indicato dalla carta di circolazione, con un carico pericoloso per gli altri utenti della strada.

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.