Perù: Víctor studia sotto a un lampione perchè a casa sua non hanno luce. La sua storia a lieto fine
#mondo La sua storia ha fatto il giro del mondo, finchè non è arrivata in Bahrein da un filantropo che ha deciso di pagargli gli studi, ha trovato un lavoro alla mamma e ha aiutato la famiglia a sistemare la casa
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I suoi genitori sono così poveri da non potersi permettere di pagare la bolletta della luce, ma lui si è rimboccato le maniche e ha deciso di andare in strada, utilizzando il lampione davanti a casa, a Moche in Perù, per leggere e fare i compiti. Seduto sul marciapiede, curvo sui libri: la sagoma di Víctor Martín Angulo Córdoba, studente 11enne, ha fatto il giro del mondo grazie alle riprese delle telecamere di sicurezza. Ed è proprio questo video che gli ha cambiato la vita. La notizia è stata riportata da TgCom e da moltissime testate locali.
Le immagini hanno permesso a Yaqoob Yusuf Ahmed Mubarak, filantropo del Bahrein, di venire a conoscenza della storia del ragazzo: ha così deciso di aiutare economicamente la sua famiglia per potergli permettere di studiare. Il ricco trentaduenne ha finanziato la ricostruzione dell’umile casa di Victor, ha aiutato la mamma del bambino a trovare un lavoro per potergli così assicurare una migliore qualità di vita, e ha anche promesso di finanziare le riparazioni della scuola del ragazzo. Una storia a lieto fine, riportata prima dai quotidiani locali, poi rimbalzata in tutto il mondo. Víctor ha ringraziato pubblicamente il suo benefattore e gli ha promesso di continuare a studiare e di diventare poliziotto: vuole lottare contro i corrotti, i ladri e le droghe.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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