«Camerata Benito Mussolini? Presente». Questo il coro inneggiato da un gruppo di tifosi della Lazio in corso Buenos Aires a Milano, poco lontano da piazzale Loreto, dove fu giustiziato nel 1945 il dittatore fascista. Succede nella vigilia della Festa della Liberazione dal Nazifascismo e a poche ore dalla semifinale di Coppa Italia tra Milan e Lazio.

Oltre al coro gli ultras biancocelesti hanno mostrato un lungo striscione recante la scritta “Onore a Benito Mussolini”. Durante il coro uno dei capi ultras ha fatto il saluto romano a cui gli altri hanno risposto sempre con il braccio destro alzato.

Un blitz durato pochi minuti che è stato notato da alcuni passanti che hanno ripreso la scena con i telefonini e l’hanno pubblicata sui social network. Un’iscritta all’Anpi presente sul posto ha chiamato immediatamente il 112.

Parole di condanna sono arrivate da tutti i partiti politici, sia dell’opposizione che del Governo. Anche Salvini ha condannato il gesto: «Nessuna tolleranza per ogni forma di violenza, fisica o verbale. Ringrazio le Forze dell’Ordine che stanno seguendo con attenzione la situazione. Il calcio deve tornare ad essere un’occasione di festa e di incontro, non di rissa e di scontro».

La Digos di Milano intanto ha aperto un’indagine.

Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.

La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.