Usa: 13 figli segregati nella casa degli orrori. I genitori rischiano 25 anni di carcere

#mondo I bambini, 13, venivano fatti vivere dentro delle gabbie, sporchi, malnutriti, senza poter mangiare né giocare. David e Louise Turpin rischiano fino a 25 anni di carcere
Una storia degli orrori quella che arriva dagli Usa. Come riporta TgCom, rischiano fino a 25 anni di carcere David e Louise Turpin, i coniugi americani arrestati e finiti a processo per aver incatenato e costretto 13 bambini a vivere in gabbie per anni. Segregati all’interno di una vera e propria “casa degli orrori” in California, i piccoli spesso non ricevevano neanche cibo e non avevano alcuna possibilità di giocare. A svelare i dettagli della terribile vicenda è stata una 12enne che è riuscita a scappare.
La bambina sfuggita all’inferno aveva subito chiamato il 911, il numero americano per le emergenze: i contenuti di quella telefonata sono stati diffusi nel corso del processo. “Vivo in una famiglia di 15 persone e i miei genitori sono violenti“, ha raccontato la ragazzina. “Hanno abusato di me e due delle mie sorelle sono incatenate, io non sono mai uscita”, ha aggiunto precisando di non poter dire se qualcuno fra i suoi fratelli avesse bisogno di cure mediche. “Qualche volta mi sveglio e non posso respirare per quanto la casa è sporca”. A chi le chiedeva quando avesse fatto l’ultimo bagno risponde: “Non so, quasi un anno fa”.
Nuova sfida per Achille Polonara, ex Dinamo: la lotta contro la leucemia e l’abbraccio del mondo del basket

Fermo da settimane, inizialmente si pensava fosse mononucleosi. Poi la diagnosi, che arriva a poco più di un anno da un’altra dura battaglia: nel 2023 aveva superato una neoplasia testicolare, tornando in campo dopo appena due mesi.
Achille Polonara, ala della Virtus Bologna e della Nazionale, sta affrontando una leucemia mieloide. Ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, ha iniziato le terapie e ha rassicurato tutti con un messaggio su Instagram: «Andrà tutto bene! Grazie per i numerosissimi messaggi», accanto a una foto con la moglie Erika.
Fermo da settimane, inizialmente si pensava fosse mononucleosi. Poi la diagnosi, che arriva a poco più di un anno da un’altra dura battaglia: nel 2023 aveva superato una neoplasia testicolare, tornando in campo dopo appena due mesi.
Il CT Pozzecco lo incoraggia: «Sei un campione nello sport e nella vita. Ora dimostralo di nuovo». L’intero mondo dello sport si stringe attorno a lui: Forza Achille, vincerai anche questa.

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