Litiga col figlio e per punizione lo incatena e lo lascia senza cibo né acqua per due giorni
#Italia La terribile vicenda arriva da Roma: un 38enne romeno ha incatenato il figlio e lo ha lasciato senza cibo né acqua per due giorni. Il ragazzino, minorenne, è riuscito a scappare e ad allertare una vicina che ha chiamato i carabinieri
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Ladispoli, Roma: punisce il figlio legandolo con una catena al letto e lasciandolo senza cibo né acqua per due giorni. Quando il minore è riuscito a liberarsi, è uscito di casa chiedendo aiuto alla vicina. Il padre, un romeno di 38 anni, è stato arrestato dai carabinieri, allertati dalla donna. Le accuse contro di lui sono sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.
Come riportato da TgCom, il ragazzino, dopo aver litigato con il padre si era allontanato da casa. Al suo ritorno, il genitore per punizione lo ha incatenato. Dopo due giorni il minorenne ha approfittato dell’assenza del padre per scappare. Nella serata di domenica i militari sono stati avvertiti dalla vicina di casa del ragazzo, trovato in stato di totale debolezza fisica e sconforto. Il padre è stato condotto presso la casa circondariale di Civitavecchia.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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