Se avete intenzione di visitare New York e volete immortalare la vostra visita alla Fifth Avenue davanti alla celebre gioielleria Tiffany, fate attenzione a quando decidete di partire. Dal 2019 al 2021, infatti, la sede della celebre gioielleria fondata da Charles Tiffany nella quinta strada a New York sarà infatti chiusa per lavori di restyling dei locali per un costo, secondo i calcoli di Bloomberg, di 250 milioni di dollari.

Ma niente panico per gli amanti dei diamanti, la gioielleria sarà sempre aperta ospitata nell’adiacente ex Niketown. Riporta l’Ansa che i lavori di rinnovamento del negozio renderanno quest’ultimo all’avanguardia, come lo è stato a suo tempo quando è stato aperto nel 1940, quando è stato uno dei primi al mondo con l’aria condizionata. Dietro l’idea di rinnovamento non poteva non esserci un italiano, il nuovo amministratore delegato, Alessandro Bogliolo. E di novità la gioielleria che ha ispirato il romanzo di Truman Capote, dal quale è stato tratto il film con protagonista la bellissima Audrey Hepburn “Colazione da Tiffany”, ne ha viste tante a cominciare dall’orologio della facciata, il primo orologio pubblico di New York.

Cambiano le regole per chi vola in Italia e in Europa: non è più obbligatorio mostrare il documento d’identità al momento dell’imbarco per i voli nazionali e per quelli diretti all’interno dell’area Schengen. Una semplificazione che rende l’esperienza in aeroporto più snella e veloce, equiparando il viaggio in aereo a quello in treno per quanto riguarda i controlli documentali.

La nuova procedura, già avviata in fase sperimentale, prevede che sia sufficiente la carta d’imbarco per accedere ai gate. I passeggeri dovranno comunque sottoporsi ai controlli di sicurezza (come il passaggio ai metal detector), ma senza la necessità di mostrare un documento identificativo.

Attenzione però: il documento d’identità va comunque portato con sé. Ci sono infatti situazioni in cui resta obbligatorio:

• Controlli a campione da parte delle forze dell’ordine presenti in aeroporto.
• Rientro da un altro Paese Schengen, dove le regole italiane non si applicano: al momento dell’imbarco per tornare in Italia, il documento potrebbe essere richiesto.

Perché questo cambiamento? L’obiettivo, a detta dell’Enac, è chiaro: ridurre i tempi di attesa ai gate e velocizzare le procedure d’imbarco, favorendo una gestione più efficiente dei flussi di passeggeri. Un passo in avanti verso un’esperienza di viaggio più moderna, pur mantenendo un livello di sicurezza adeguato.