Abusa della figlia per 20 anni e dall’incesto nasce una bambina
Terrificante vicenda dalla provincia di Lecce: un uomo ha abusato per 20 anni della figlia. Dalle ripetute violenze nel 2010 è nata una bambina. La terribile storia è stata venuta alla luce grazie ai racconti dalla vittima, ormai adulta
Choccante vicenda che arriva dalla provincia di Lecce. Come riporta Tgcom, un uomo è stato arrestato con l’accusa di aver violentato per vent’anni la figlia che, a seguito degli abusi subiti, nel 2010 ha avuto una bambina. L’accusa è di violenza sessuale aggravata e continuata e maltrattamenti in famiglia. Le manette sono scattate dopo la denuncia della figlia, che ad agosto ha trovato il coraggio dopo anni di denunciare le violenze subite.
A incoraggiare la donna a rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare gli abusi sopportati tra le mura domestiche è stato il compagno, con cui lei vive in provincia di Brindisi. La terribile vicenda sarebbe cominciata nel 1995, quando la vittima era ancora minorenne. A confermare le accuse della giovane donna sono stati gli esiti del test del Dna, secondo i quali la bambina è frutto dell’incesto.
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Sa Die de Sa Sardigna: 28 aprile 1794, i Sardi si ribellano e allontanano i Piemontesi dall’Isola
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l'Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.
I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.
La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.
Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.
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