«Sono stato io a farla a pezzi». Innocent Oseghale ha ammesso oggi di aver fatto a pezzi il corpo di Pamela Matropietro, la ragazza romana di 18 anni trovata fatta a pezzi a Macerata lo scorso 30 gennaio.

Il 29enne nigeriano accusato dell’efferato omicidio, ha ammesso ai magistrati della Procura di Macerata di aver fatto a pezzi il corpo della 18enne, ma non di averla uccisa. Secondo la versione di Oseghale Pamela sarebbe morta per un malore dopo aver assunto droga a casa sua.

Sono le 23,30 a Nuoro – località Borbore – quando l’auto sulla quale viaggiano l’appuntato Santo Lanzafame e il carabiniere Baingio Gaspa si ferma, improvvisamente assalita da colpi d’arma da fuoco.

Lanzafame morirà pochi giorni più tardi. Il grave attentato viene rivendicato da una telefonata all’Ansa e da un volantino recapitato alla redazione nuorese de L’Unione Sarda dal gruppo eversivo Barbagia rossa. Per il crimine, condannati gli orunesi Antonio Contena e Pietro Coccone. All’appuntato Lanzafame, una medaglia di bronzo al valor civile.

Fonte: Sardegna criminale, Giovanni Ricci, Newton Compton Editori