Campionato Enduro, Monumenti Aperti, Tortolì in Fiore, Borgo Marinaro. Per Tortolì la primavera sarà ricca di eventi
Si dà il via al calendario dei principali eventi turistici e culturali primaverili a Tortolì, con un mix di ingredienti tra sport, spettacolo, cultura, enogastronomia orchestrato dalle associazioni locali col patrocinio e sostegno del Comune.
Si dà il via al calendario dei principali eventi turistici e culturali primaverili a Tortolì, con un mix di ingredienti tra sport, spettacolo, cultura, enogastronomia orchestrato dalle associazioni locali col patrocinio e sostegno del Comune.
Si parte domenica 25 marzo con il 2^ Trofeo Arbatax e la 2^ prova di campionato Enduro Asi Sardegna. La manifestazione motoristica dedicata alle due ruote è organizzata dal Motoclub Anunnaki, uno degli eventi più scenografici e spettacolari del panorama sportivo isolano che si svolgerà nel Borgo.
Si passa poi il 13,14,15 aprile con l’immancabile appuntamento di primavera, l’evento fiore all’occhiello della cittadina: Tortolì In fiore, l’infiorata artistica ormai nota in tutta la Sardegna e oltre mare a cura dell’Associazione Passioni d’Ogliastra. Per la tre giorni le vie centrali della città saranno colorate dalle splendide infiorate realizzate dalle abilissimi mani delle infioratrici.
Nelle stesse date il 13, 14, 15 aprile torna per la settima edizione il Rally d’Ogliastra-Terra Sarda, organizzato dalla Scuderia Porto Cervo Racing: due giorni di gara e spettacolo su asfalto attraverso i comuni ogliastrini. Tortolì anche quest’anno sarà sede di partenza, arrivo e parco assistenza nel piazzale Porto Frailis. Non mancheranno le emozioni regalate dai piloti.
Il 19 e 20 maggio Tortolì aprirà ancora una volta le porte ai suoi luoghi di cultura per il grande appuntamento con Monumenti Aperti. Lo spirito dell’iniziativa, ideata dall’Onlus Imago Mundi, promossa dalla Regione e coordinata a livello locale dall’Assessorato Comunale alla Cultura, è proprio quella di valorizzare il patrimonio ambientale, culturale e artistico, aprendo gratuitamente al pubblico gli edifici e siti d’interesse storico-artistico presenti nella Città.
Anche il weekend del 2 e 3 giugno è da segnare sull’agenda: torna Arbatax Borgo Marinaro, la manifestazione a ideata e ochestrata dall’Associazione Vele Corsare inserita all’interno del circuito Primavera nel cuore della Sardegna, organizzata da Aspen. Un weekend alla scoperta della storia, dell’identità e della tradizione che nelle precedenti edizione ha catalizzato migliaia di visitatori alla scoperta dell’antico borgo di pescatori.
Un anticipo degli eventi estivi: il 29, 30 giugno e 1 luglio l’associazione Primavera Sulcitana organizza la Festa del Gusto, una novità per la nostra città. La manifestazione propone ricette e alimenti tipici provenienti da tutto il mondo, all’evento faranno da cornice spettacoli e balli tipici tradizionali. Vi saranno espositori specializzati in cucine di tutto il mondo, regionali e ovviamente sarde in Corso Umberto e via Monsignor Virgilio.
“Diamo il via al primo ciclo di eventi primaverili che verranno realizzati nella nostra città nei mesi tra marzo e giugno – afferma la Consigliera con delega al Turismo e Spettacolo Loredana Secci- Si tratta di manifestazioni che nelle scorse edizioni hanno riscontrato grande successo, portando il nome della nostra città fuori dai confini ogliastrini e permettendoci di attirare migliaia di visitatori anche nei mesi non canonici della stagione estiva. Ringraziamo le nostre preziose associazioni per il loro grande impegno e lavoro per la realizzazione di eventi di tale calibro” conclude.
Si ricorda alle associazioni interessate che c’è tempo fino al 31 marzo per presentare domande per proporre iniziative da inserire nel programma delle manifestazioni primaverili.
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Sa Die de Sa Sardigna: 28 aprile 1794, i Sardi si ribellano e allontanano i Piemontesi dall’Isola
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l'Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.
I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.
La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.
Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.
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