Mancano otto giorni al Giro d’Italia: grande attesa nonostante il forfait di Aru. I tre favoriti e le tre tappe sarde

Mancano otto giorni al Giro d’Italia: grande attesa nonostante il forfait di Aru. I favoriti e le tre tappe sarde. Manca ormai poco più di una settimana all’inizio del Giro d’Italia 2017, edizione numero 100 della corsa rosa. Si parte dalla
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Mancano otto giorni al Giro d’Italia: grande attesa nonostante il forfait di Aru. I favoriti e le tre tappe sarde.
Manca ormai poco più di una settimana all’inizio del Giro d’Italia 2017, edizione numero 100 della corsa rosa. Si parte dalla Sardegna, da Alghero, e si arriva a Milano, dove la competizione si concluderà ai piedi del Duomo.
Per la terza volta l’Isola sarà lo scenario della grande partenza del Giro, dopo quelle del 1991 e del 2007, con tre tappe in linea per velocisti e finisseur. Il percorso in Sardegna prevede tre tappe in linea: la Alghero-Olbia di 203 km, la Olbia-Tortolì di 208 km e la Tortolì-Cagliari di 148 km.
Alghero-Olbia, 5 maggio: tappa mossa, ma non troppo, costantemente ondulata e caratterizzata da una interminabile sequenza di saliscendi lungo la costa nord dell’Isola. Si contano alcune salite catalogabili GPM e decine di brevi strappi. Ultima asperità a meno di 20 km dall’arrivo la salita di San Pantaleo, che potrebbe favorire i finisseur rispetto ai velocisti. Si tratta di una salita di circa 5 km con 3 km attorno all’8 per cento e pendenze massime superiori nella prima parte. Finale ancora ondulato fino a Olbia per l’eventuale volata tutta da conquistare.
Olbia-Tortolì, 6 maggio: tappa di media montagna che però potrebbe terminare con uno sprint di gruppo. La prima parte si svolge nell’entroterra Nuorese con saliscendi e tre lunghe salite: la prima per Bitti e Orune (non catalogata GPM), la seconda più dura verso il centro di Nuoro (GPM) e la terza per scollinare il Passo di Genna Silana (GPM). Gli ultimi 50 km sono prevalentemente in discesa o pianura, ma su percorso molto articolato che potrebbe creare difficoltà ai ricongiungimenti. Anche qui una volata, probabile, ma da conquistare.
Tortolì-Cagliari, 7 maggio: tappa praticamente pianeggiante con lievi ma blande ondulazioni lungo l’intero percorso. Dopo Villasimius si incontrano alcune brevi salite lungo la strada costiera. Segue l’avvicinamento – completamente piatto – alla città di Cagliari fino alla probabile volata finale.
Tre corridori partono con i favori del pronostico e con tutte le carte in regola per provare a conquistare la maglia rosa al termine delle 21 tappe in programma.
Nairo Quintana: è il favorito numero 1 e viene da un’ottima prima parte di stagione. Il colombiano torna al Giro d’Italia 3 anni dopo il successo del 2014 e con un bagaglio di esperienze molto più ampio. A 27 anni ha conquistato un Giro, una Vuelta e tre podi al Tour de France. Complice anche l’età ormai non più giovanissima di Nibali, Froome e Contador, Nairo sembra destinato a diventare il punto di riferimento per quanto riguarda le grandi corse a tappe. In salita è il più forte e anche a cronometro riesce a difendersi più che bene. La Movistar è una squadra solida e l’unica incognita riguarda la condizione: nell’ultimo mese di fatto si è solamente allenato in Colombia e sopratutto ha nel mirino la doppietta con il Tour de France.
Vincenzo Nibali: lo Squalo dello Stretto è alla caccia del terzo Giro d’Italia della carriera (nessuno ci è riuscito dopo gli anni Novanta), il secondo consecutivo dopo i successi del 2013 e del 2016, arrivato solamente al termine di due tappe entrate nella storia della corsa rosa. Ha la motivazione del centenario e del passaggio dalla sua Sicilia. Al Giro di Croazia, la settimana scorsa, ha mostrato una buona condizione.
Steven Kruijswijk: dopo la rivelazione dello scorso anno, quando per la prima volta è riuscito a lottare per la vittoria, l’olandese della LottoNL-Jumbo è chiamato alla conferma. Nel 2016 i suoi sogni rosa si sono spenti a causa di una caduta sulla discesa sul Colle dell’Agnello, quando ormai sembrava avere la corsa in tasca con Vincenzo Nibali staccatissimo nella generale. In passato ha più volte sofferto a causa delle cadute e le tappe insidiose tipiche del Giro. Anche nel 2015, ad esempio, è praticamente uscito di classifica nella prima settimana per poi completare le ultime due al pari dei big come Contador e Aru. Questa, per lui, equivale ad una vera e propria prova di maturità.

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