Obesità riconosciuta come malattia: l’Italia è il primo Paese al mondo con una legge dedicata

Obesità riconosciuta come malattia: l’Italia prima al mondo con una legge specifica. Via libera anche alla Giornata contro il body shaming.
canale WhatsApp
Due provvedimenti approvati oggi dal Senato segnano una svolta nel panorama sanitario e sociale italiano: il riconoscimento dell’obesità come malattia e l’istituzione della Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone, fissata per il 16 maggio.
Con il primo ddl, l’Italia diventa il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge specifica per la prevenzione e la cura dell’obesità, considerata malattia cronica, progressiva e recidivante. La norma introduce campagne di sensibilizzazione, percorsi di formazione, un osservatorio nazionale, agevolazioni per l’inclusione scolastica, lavorativa e sportivo-ricreativa delle persone obese, oltre a risorse economiche dedicate. Il finanziamento prevede 700 mila euro per il 2025, 800 mila per il 2026 e 1,2 milioni annui dal 2027, ai quali si aggiungono 400 mila euro all’anno dal 2025 per la formazione di medici, pediatri, studenti universitari e personale sanitario.
Il nodo principale resta l’inserimento delle cure nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), condizione necessaria per garantirne la gratuità. Le associazioni dei pazienti chiedono risorse adeguate per garantire a tutti l’accesso a visite specialistiche, trattamenti farmacologici, chirurgia bariatrica e percorsi multidisciplinari. Per loro la nuova legge è un passo storico, ma solo l’inizio di un percorso che dovrà tradursi in azioni concrete.
Parallelamente, il Senato ha approvato il ddl che istituisce la Giornata nazionale contro il body shaming, ogni 16 maggio. L’iniziativa, simboleggiata dal colore fucsia, punta a sensibilizzare i cittadini sugli effetti dannosi delle discriminazioni e delle offese legate all’aspetto fisico, promuovendo una cultura del rispetto e dell’inclusione.
In Italia oltre sei milioni di persone convivono con l’obesità, una condizione che spesso si accompagna a patologie gravi come diabete, malattie cardiovascolari e tumori, ma che viene ancora percepita troppo spesso come un problema estetico. Le due leggi approvate oggi aprono la strada a un cambiamento culturale e sanitario, che mette al centro la salute e la dignità delle persone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA