Tragedia a Settimo San Pietro, muore un bimbo di quattro mesi rimasto incastrato tra il letto e un mobile.

Un dramma sconvolgente ha colpito nella serata di ieri Settimo San Pietro, dove un bambino di appena quattro mesi ha perso la vita all’interno della propria abitazione in circostanze ancora da chiarire.

Secondo le prime ricostruzioni il piccolo sarebbe rimasto imprigionato fra il letto e un mobile, un incidente che potrebbe aver provocato un’asfissia fatale. A fare la terribile scoperta è stata la madre che ha immediatamente lanciato l’allarme richiedendo l’intervento dei soccorritori. In pochi minuti un’ambulanza del 118 ha raggiunto l’abitazione e i sanitari hanno iniziato le manovre di rianimazione tentando disperatamente di riportare in vita il neonato.

Per oltre mezz’ora hanno praticato la respirazione artificiale senza mai arrendersi, poi la corsa disperata verso l’ospedale Brotzu di Cagliari dove però i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Sinnai che hanno immediatamente avviato i primi accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. Al momento non si esclude l’ipotesi dello schiacciamento tra il letto e il mobile, anche se sarà necessario attendere ulteriori verifiche per chiarire ogni dettaglio. Il corpo del bambino non presentava alcuna ferita visibile, elemento che rafforza la pista di un soffocamento accidentale. La tragedia ha gettato nello sconforto una famiglia conosciuta e stimata e ha scosso profondamente l’intera comunità di Settimo San Pietro, che si è stretta attorno ai genitori in un momento di dolore indescrivibile.

Un uomo di 40 anni è stato arrestato dai carabinieri di Iglesias con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La scorsa notte al 112 è arrivata una segnalazione per una violenta lite domestica.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 40enne avrebbe aggredito la moglie e sottoposto i due figli minorenni a punizioni corporali, tra cui frustate e costrizioni fisiche. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo stava ancora inveendo contro la donna, che poco prima era riuscita a fuggire in strada cercando aiuto.

Anche davanti ai militari, l’uomo ha continuato a insultare e minacciare di morte la moglie. Le indagini successive hanno confermato che anche i figli erano stati vittime di maltrattamenti.

Il 40enne è stato quindi bloccato e trasferito al carcere di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria.