Alghero, barman pestato a sangue per aver negato da bere a un quindicenne: venti giorni di prognosi.

Un grave episodio di violenza ha turbato la tranquillità del villaggio turistico Baia di Conte, immerso nel cuore del parco di Porto Conte ad Alghero, meta in questi giorni di numerosi ospiti internazionali.

Nel pomeriggio di domenica un barman della struttura è stato brutalmente aggredito da almeno quattro turisti italiani che alloggiavano da alcuni giorni nell’hotel. Alla base della lite ci sarebbe stato il rifiuto del dipendente di servire da bere a un ragazzino di soli 15 anni, appartenente alla famiglia in vacanza. Il giovane, privo del braccialetto identificativo che consente ai clienti di usufruire del servizio “all-inclusive”, non aveva diritto a consumazioni al bar.

Un comportamento corretto e conforme al regolamento della struttura, che però ha scatenato la furia degli adulti. La reazione è stata di una violenza sconvolgente: l’uomo è stato trascinato nel retro della cucina, lontano dagli occhi degli altri ospiti, e lì è stato colpito ripetutamente e con brutalità. Le conseguenze dell’aggressione sono state pesantissime: per la vittima i medici hanno disposto venti giorni di cure, una prognosi che testimonia la gravità dei colpi subiti. L’episodio ha provocato sgomento e indignazione non solo tra i clienti presenti ma anche tra i colleghi del barman, che si sono immediatamente stretti attorno a lui, esprimendo solidarietà e condanna per un atto considerato tanto ingiustificabile quanto inquietante. Un fatto che getta un’ombra cupa su quella che dovrebbe essere un’esperienza di vacanza serena, trasformata invece in un episodio di cronaca nera che ha destato grande preoccupazione nella comunità locale e negli operatori del settore turistico.

Monastir, macabra scoperta nel rio Flumineddu: trovato il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione.

Una scoperta agghiacciante ha sconvolto la comunità di Monastir nella giornata di oggi, quando in località Cannas Beccia è stato rinvenuto il cadavere di un uomo all’interno del Rio Flumineddu.

A notare la presenza del corpo, nascosto in un tratto del corso d’acqua coperto dalla fitta vegetazione, è stato un residente della zona che passeggiava nei pressi del canale e che ha immediatamente dato l’allarme alle forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Dolianova con il supporto della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo di Cagliari e una squadra dei vigili del fuoco, impegnati nelle delicate operazioni di recupero della salma.

Secondo quanto accertato dai primi rilievi, il corpo, appartenente a un uomo di mezza età, è stato trovato completamente nudo e già in parziale stato di decomposizione, circostanza che rende ancora più complesso stabilire l’esatta dinamica del decesso. Al momento le cause della morte restano avvolte nel mistero e gli inquirenti non escludono alcuna pista. Tra le prime ipotesi al vaglio c’è quella che il cadavere possa appartenere a un 55enne residente a Monastir, la cui scomparsa era stata recentemente denunciata da un familiare ai carabinieri. Le procedure di identificazione ufficiale sono tuttora in corso, coordinate dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto l’avvio di accertamenti tecnici e medico-legali per chiarire ogni dettaglio e valutare eventuali responsabilità. La zona del ritrovamento è stata transennata per consentire agli investigatori di effettuare con la massima accuratezza tutte le operazioni di repertazione, fondamentali per ricostruire cosa sia realmente accaduto. L’episodio ha destato grande impressione tra i residenti del paese, scossi dalla notizia di un rinvenimento così drammatico che ha trasformato un tratto di campagna frequentato da chi ama passeggiare o correre in teatro di una vicenda dai contorni ancora oscuri.