Una domenica critica per la Sardegna sul fronte degli incendi. A partire dalle ore 18:00, i Vigili del Fuoco hanno dovuto fronteggiare circa 40 roghi di vegetazione distribuiti su tutto il territorio regionale, mobilitando uomini e mezzi da tutti i comandi provinciali. Il Comando di Cagliari è stato il più sollecitato con 24 interventi, seguito da Sassari con 11, Oristano con 4 e Nuoro con 1.

Tra gli episodi più gravi si segnalano due incendi di particolare rilevanza. Il primo si è sviluppato nel territorio di Furtei, dove la Sala Operativa di Cagliari ha immediatamente disposto l’invio di due squadre di pronto intervento supportate da un’autobotte. Il secondo ha interessato l’area di Bonorva, richiedendo l’intervento coordinato dei comandi di Sassari e Oristano, con due squadre e un’autobotte attivate per contenere le fiamme.

A supporto delle operazioni aeree, sono stati mobilitati tre Canadair della flotta nazionale dei Vigili del Fuoco, impiegati su entrambi i fronti principali. Sull’incendio di Bonorva è inoltre intervenuto l’elicottero Drago, in coordinamento con le risorse regionali.

Situazione particolarmente delicata anche nell’area compresa tra Furtei, Guasila e Segariu, dove, in via precauzionale, si sta procedendo all’allontanamento degli animali di alcune aziende agricole minacciate dalle fiamme. Nel comune di Mores, è stato attivato il Centro Operativo Comunale (COC). Sul posto le squadre provenienti da Sassari (2), Oristano (distaccamento di Abbasanta) e Nuoro (distaccamento di Macomer).

L’emergenza incendi in Sardegna si conferma una sfida complessa e continua, aggravata dalle condizioni climatiche e dalla vegetazione secca. I Vigili del Fuoco restano in prima linea per contenere i fronti attivi e garantire la sicurezza di persone, animali e territori.

Ottana bollente: sarà il centro più caldo d’Europa nel weekend.

Ottana rovente: nel cuore della Sardegna il picco di calore d’Europa. Nel fine settimana Ottana sarà ufficialmente il punto più caldo d’Europa, con temperature che toccheranno i 41 gradi e faranno della Sardegna la nuova protagonista dell’ondata africana che attraversa l’Italia.

Dopo i recenti picchi registrati in Sicilia, è ora la volta dell’interno sardo, con il Sud dell’Isola pronto a sfiorare i 40 gradi in diverse località. A confermarlo è l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, che rileva come queste ondate di calore anomale stiano investendo in maniera sempre più precoce e diffusa tutto il territorio nazionale, spingendosi fino al Nord e all’arco alpino, dove le massime superano i 25 gradi anche a 1000 metri di quota. Sulle Grandes Murailles, a 2566 metri in Valle d’Aosta, da diciassette giorni consecutivi non si registrano minime sotto lo zero e da una settimana le massime hanno superato stabilmente gli 11 gradi. A preoccupare non è soltanto l’aria torrida ma anche l’aumento anomalo delle temperature del mar Mediterraneo, la cui superficie si comporta come un enorme serbatoio di calore in grado di influenzare profondamente la meteorologia dei Paesi che vi si affacciano. Nel fine settimana, l’acqua raggiungerà i 27 gradi tra la Libia e la Sicilia, nel tratto di Tirreno tra Sicilia e Calabria, e al largo delle coste sarde, contribuendo a rinforzare l’afa e a ridurre le escursioni termiche notturne. L’Italia, ponte climatico naturale tra Europa e Africa, si trova sempre più esposta a dinamiche meteorologiche estreme, e il caso di Ottana, simbolico e allarmante, racconta di una trasformazione che coinvolge ogni angolo del Paese.