Momenti di paura mercoledì sera in un ristorante della provincia di Padova, quando un uomo armato di coltello ha fatto irruzione nel locale con l’intento di rapinarlo. A salvare la situazione è stato Simba, un piccolo Yorkshire Terrier, che con il suo coraggio ha costretto il malvivente alla fuga.

Erano le 18.55, in una serata apparentemente tranquilla, quando un individuo con il volto coperto da passamontagna e sciarpa, vestito con una felpa, è entrato di corsa nel locale. Superando una barriera di legno che separa la cucina dal bar, l’uomo si è diretto verso la madre della proprietaria del ristorante, che teneva in braccio la nipotina di un anno. Puntando il coltello alla gola della donna, il rapinatore ha intimato di consegnare il denaro dell’incasso.

La scena, improvvisa e carica di tensione, ha lasciato tutti senza parole. Dopo qualche attimo di smarrimento in cui credevano di essere state vittime di uno scherzo di pessimo gusto, le donne hanno capito la gravità della situazione. La titolare ha iniziato a gridare per attirare l’attenzione e cercare di fermare il rapinatore, che continuava a minacciare di fare del male alla bambina e alla nonna.

Quando la situazione sembrava precipitare, Simba, il piccolo Yorkshire Terrier della famiglia, ha reagito con prontezza. Percependo il pericolo, il cane si è lanciato contro il malvivente, mordendolo con forza alla caviglia. Colto di sorpresa dall’attacco inaspettato, l’uomo ha mollato la presa e si è dato alla fuga, scappando fuori dal locale. I carabinieri, intervenuti rapidamente, hanno avviato le ricerche, ma l’uomo è riuscito a dileguarsi. (La notizia è stata riportata dai principali quotidiani del Padovano).

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.