Lo zoo di Shanwei, in Cina, ha recentemente attirato l’attenzione globale per aver presentato come attrazione principale due cani di razza Chow Chow dipinti per sembrare panda. Questo episodio è diventato virale grazie a un video, in cui i due Chow Chow appaiono con il pelo colorato proprio come dei panda. La clip ha suscitato reazioni contrastanti, tra chi accusa lo zoo di truffare i visitatori e chi si preoccupa della salute degli animali, mentre altri apprezzano l’inventiva.

La direttrice dello zoo ha spiegato che l’iniziativa era pensata per divertire i visitatori e ha assicurato che il colorante utilizzato per tingere i cani non è tossico. Ha inoltre sottolineato che lo zoo, il cui nome è “Il paradiso degli animali strani e dei cuccioli carini”, considera i “panda cani” una delle sue attrazioni principali. Un cartello affisso accanto ai cani nello zoo descrive questi animali come “Panda Dogs”, spiegando che sono cani gentili e adorabili che somigliano ai panda.

Non è la prima volta che in Cina si ricorre a simili espedienti. In passato, anche altri zoo e attività commerciali hanno dipinto cani per farli somigliare a panda, scatenando polemiche e preoccupazioni per il benessere degli animali. In risposta alle critiche, lo zoo di Shanwei ha promesso di monitorare attentamente la salute dei cani e di garantire che le procedure adottate non compromettano il loro benessere.

The Eye, ( l’occhio), è una piccola isola che si trova nel delta del fiume Parana, in Argentina: è un sottile pezzo di terra dalla forma perfettamente circolare e dal diametro di 120 metri che ruota su sé stessa, fluttuando tra le acque di una pozza del tutto anomala per la zona.

Talmente perfetta da sembrare finta, l’isola ruota attorno al suo asse e gli scienziati attribuiscono lo strano fenomeno alla presenza di  pozzi naturali che creano dei flussi d’acqua in grado di spostarla: ruotando su sé stessa, ogni volta che tocca la terra ferma riceve una spinta, causando il distacco e l’erosione della porzione fangosa.

The Eye è stato scoperto dal regista argentino Sergio Neuspiller, durante la ricerca di un luogo in cui girare un film sul paranormale.