Da Orion La Veranda la vera Regina è la pizza: impasto genuino, materie prime sempre fresche e piatti gourmet
Vi portiamo da Orion La Veranda, il ristorante-pizzeria di Orosei dove convivono pizza e ricercatezza.
A due chilometri e mezzo dal mare, in una cornice bellissima di colline vulcaniche tutt’intorno e adagiato su una valle, Orosei è ricordato dai più per la bellezza dell’omonimo Golfo sul quale si affaccia: e chi potrebbe dire di no a lingue di sabbia lambite da un’acqua che più cristallina di così non potrebbe essere?
Con il cuore pieno del turchese del mare di Cala Liberotto, spettacolo per gli occhi e per le macchine fotografiche, stiamo facendo un giro nella cittadina, che vanta un centro storico molto bello, antico remember medievale. È ora di cena, il caldo in questi primi giorni di giugno è piacevole e non afoso, e vogliamo provare uno dei locali più conosciuti del posto: Orion La Veranda ci è stata consigliato più e più volte e noi non vediamo l’ora di assaporare i suoi piatti gourmet.
La prima impressione è di stupore: la veranda all’esterno è calorosa, non troppo caotica e molto affascinante. Tutti i dettagli sono curati per far sentire chi entra già a casa, in un’atmosfera serena e calda.
Veniamo subito accolti da una ragazza dello staff che, con il sorriso sulle labbra, ci fa accomodare al nostro tavolo. Diamo un’occhiata dentro e notiamo subito una coppia che fa una foto con il padrone di casa: la ragazza ci spiega subito che è una tradizione. Infatti, all’interno del locale, c’è una foto di Giovanni – il titolare – che tiene tra le mani una delle sue pizze gourmet e le persone, affascinate, chiedono sempre un ricordo con lui.
Quando ci accomodiamo, notiamo subito la varietà del menù. Io opto per la pizza, adoro l’idea dell’impasto ad alta idratazione fatto con farine bio non trattate, ma il mio compagno è deciso a tuffarsi a capofitto nel menù ristorazione, rigorosamente di mare: tutti sanno che qui gli ingredienti sono freschissimi. Per ingannare l’attesa, ordiniamo entrambi delle chips di patate rustiche, maionese al lime e bottarga di muggine, mentre scegliamo i nostri prodotti da sogno dal menu.
Io sono indecisa tra la Mc Andrew’s, con purpuzza, parmigiano reggiano, guanciale croccante, cheddar e salsa burger, e La Manzoni, con burrata pugliese DOP, rucola, tartare di manzo, crema tartufata, maionese al cappero, scaglie di parmigiano, crumble di pane guttiau, olio e basilico. Scelgo la seconda, certa che sarà un’esperienza più che una semplice degustazione di pizza. Il mio compagno opta per l’arrosticino di polpo su crema di stracciatella, pesto di basilico e confit, per le fettuccine al Granchio Blu e per la tagliata di tonno in crosta di pistacchio con riduzione di salsa teriaki.
La primissima cosa che faccio quando arriva la mia Manzoni è fotografarla: la pizza è infatti servita tagliata in sei spicchi, sapientemente e accuratamente conditi uno per uno in modo che il sapore sia perfettamente bilanciato, e al centro una cialda commestibile ricorda elegantemente il nome del locale. Già dal primo morso al cornicione, alto come nella classica napoletana, si sente la friabilità e la leggerezza dell’impasto. Ogni ingrediente si sposa con l’altro in un tripudio di sapore: la burrata e la rucola si compensano tra dolcezza e amaro-piccante, la crema tartufata è perfetta abbinata alla maionese al cappero e alle scaglie di parmigiano. Il crumble di pane guttiau dà un ultimo tocco irresistibile.
Anche il mio compagno elogia, in ogni piatto, la genuina bontà che odora di freschezza e di accuratezza. I piatti, insomma, sono belli da vedere e veramente spettacolari da mangiare: uno di quei casi in cui occhi e stomaco sono perfettamente d’accordo sul giudizio da dare.
Chiudiamo con un tortino al pistacchio dal cuore caldo e con un semifreddo al torroncino e ci avviamo all’interno per la foto di rito, approfittando per fare i complimenti a Giovanni per le sue creazioni e per lo staff eccezionale che ha messo su: ci siamo sentiti costantemente coccolati. Ci racconta che questo mestiere gli capitò un po’ per caso, ma che con tanta tenacia e determinazione imparò e poté puntare in alto. Nei suoi occhi, una luce, quella dell’orgoglio per una realtà tirata su con grande sacrificio.
Ci diamo appuntamento per l’indomani, quando io e il mio compagno ci “scambieremo” i menù… io non vedo l’ora di assaggiare la vasta scelta della ristorazione, mentre lui si è innamorato di quel cornicione alto e dei sei spicchi. Ora ci aspetta un’altra, magica notte a Orosei.
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