Infuria la polemica dopo una festa in cui le cameriere sono state vestite da “tavolino”.

Il fatto è avvenuto a Verona, al 75° anniversario del Consorzio Zai, un’organizzazione che promuove l’imprenditoria locale.

Alcune ragazze, vestite da tavolino ambulante, servivano i drink di benvenuto ai convitati. Un giro tra i presenti delle cameriere e il drink è servito.

Dopo la serata sono state numerosissime le polemiche. All’evento era presente anche la vice sindaca Barbara Bissoli, che ha scritto una lettera di proteste al presidente dello Zai.

“In occasione dell’evento d’intrattenimento sono state esibite alcune ragazze con una mise che fungeva da tavolino, sulla quale gli ospiti della serata appoggiavano i loro calici”, recita la lettera che ha accusato il consorzio di essere “irrispettoso” nei confronti di tutte le donne.

Le foto hanno poi fatto il giro del web scatenando proteste e comprensibili richieste di scuse.

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha scelto di imprimere sul proprio polso il tridente, simbolo nazionale dell’Ucraina. Lo ha annunciato sui suoi profili social, pubblicando la foto del nuovo tatuaggio accompagnata dal messaggio: “E mo’ ce lo siamo tatuati per la vita. #SlavaUkraina”. Un gesto di sostegno dichiarato a Kiev, in un momento in cui la guerra prosegue e la solidarietà internazionale resta tema centrale nel dibattito politico.

Foto dal profilo IG

Il tridente si aggiunge a una serie di tatuaggi già presenti sul corpo del senatore: anni fa, durante la campagna elettorale per il Comune di Roma, decise di incidere sulla pelle la scritta SPQR. Successivamente arrivò una A ispirata al nome del suo partito, Azione. Tra i suoi tatuaggi è presente anche un disegno di squalo, animale che Calenda considera simbolico e personale.

La scelta non è passata inosservata a livello internazionale. L’ambasciata russa in Italia ha pubblicato sui social un commento fortemente critico, sostenendo che il tridente richiamerebbe figure storiche ucraine definite come “nazionalisti e collaborazionisti”. Nel messaggio si afferma che il gesto equivalga a una sorta di adesione a quell’eredità, con toni duri riguardo alla storia dei conflitti del Novecento.

Calenda ha replicato immediatamente. Nel suo messaggio ha ribadito la propria posizione a favore della libertà e dell’indipendenza ucraina, contestando il senso dell’accusa. La risposta del leader di Azione si chiude con parole nette: “Verrete sconfitti. Come è stata sconfitta l’Urss. La libertà alla fine vince sempre sulla tirannia. Se vi spaventa un tatuaggio vuol dire che lo sapete già. Slava Ukraïni.”