Nel ciclismo una caduta può risultare decisiva per la vittoria o la sconfitta di un atleta.

Questo è vero, ma è altrettanto vero che la sportività di un atleta sta nel riconoscere quando una vittoria avviene per proprio merito o per l’errore (o la caduta) dell’atleta rivale.

Se c’è una lezione di questo l’ha data oggi la maglia gialla Jonas Vingegaard, resosi autore di un gesto di enorme sportività. Nella tappa di oggi del Tour de France, il ciclista danese e il rivale Tadej Pogacar si sono sfidati in un appassionante duello. A un certo punto lo sloveno è caduto e Vingegaard, anziché accelerare lo ha aspettato qualche curva dopo.

Un momento di sport bellissimo culminato nella stretta di mano tra i due e nella ripresa della battaglia ad armi pari. Alla fine Vingegaard ha vinto la tappa. Ma ha vinto soprattutto la gara di sportività con il gesto di fair play dell’anno.

Alice ed Ellen Kessler, le gemelle che hanno segnato un’epoca nel mondo dello spettacolo europeo, sono morte all’età di 89 anni. La notizia, diffusa da diversi media tedeschi, chiude un capitolo luminoso della storia della musica, della danza e dell’intrattenimento del Novecento e oltre.

Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia, le Kessler hanno affascinato il pubblico internazionale con eleganza, talento e una presenza scenica rimasta nella memoria collettiva. In Italia la loro fama ha raggiunto l’apice tra gli anni ’50 e ’60, quando divennero celebri come cantanti, ballerine, attrici e showgirl televisive. Iconiche le loro linee sinuose, che valsero loro il soprannome di “gambe della nazione”, definizione coniata nel 1959 e mai più dimenticata.

Inseparabili sul palco e nella vita, le due sorelle avevano espresso il desiderio di restare unite anche dopo la morte. Nel loro testamento avevano stabilito di essere sepolte insieme, in un’unica urna, accanto alle ceneri della madre Elsa e del loro amato cane Yello. «È ciò che abbiamo stabilito nel nostro testamento», aveva ricordato Ellen in una toccante intervista a Bild nell’aprile 2024.

La loro eleganza non si è mai limitata alla scena: nel 2006, in un gesto di straordinaria generosità, le Kessler decisero di donare l’intero patrimonio a Medici Senza Frontiere. «Nel mondo ci sono tante persone che hanno bisogno di donazioni», avevano spiegato, trasformando la loro eredità artistica anche in un esempio di impegno umanitario.