Sanremo 2023, Chiara Ferragni sarà co-conduttrice: l’influencer ha accettato l’invito di Amadeus
Ormai è ufficiale: Chiara Ferragni condurrà con Amadeus la prima e ultima serata del Festival di Sanremo targato 2023.
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Ormai è ufficiale: Chiara Ferragni condurrà con Amadeus la prima e ultima serata del Festival di Sanremo targato 2023.
Ad annunciarlo lo stesso Amadeus, direttore artistico della kermesse, ieri sera al Tg1.
“Chiara Ferragni aprirà e chiuderà il festival, nelle serate di martedì 7 e di sabato 11 febbraio 2023” – ha spiegato Amadeus – “Sanremo è a febbraio – ha spiegato Amadeus – ma grazie alla Rai, all’ad Fuortes e al direttore Coletta, ho avuto il mandato a marzo e ho avuto modo di lavorare al festival: il regolamento è già realizzato e pubblicato, sto iniziando ad ascoltare i brani di giovani e big, e stasera inizia il gemellaggio tra Sanremo e il Tg1”.
“Grazie ad Amadeus per avermi voluto al suo fianco per aprire e chiudere @sanremorai 2023”, il commento di Chiara su Instagram, con cuoricino e foto che la ritrae sorridente accanto ad Amadeus.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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