Ha suonato durante la guerra in Afghanistan (2012), lo ha fatto durante le proteste di Gezi Park a Istanbul (2013), dopo gli attentati di Parigi nel 2015 e a piazza Maidan nel 2014, in occasione della prima escalation bellica tra Russia e Ucraina.

Ora il pianista tedesco di origini italiane Davide Martello ha portato il suo pianoforte a coda in Polonia, a poche decine di metri dal confine con l’Ucraina. I profughi del Paese in guerra passano il confine e trovano la sua musica ad accoglierli.

“We are the champions”, Yan Tiersen, molti brani sono celebri. Qualcuno lo ascolta, altri interagiscono o suonano insieme a lui. Di sicuro il messaggio è chiarissimo: serve la pace.

Il presidente della Russia, Vladimir Putin punterebbe a controllare tutta l’Ucraina.

Questo è quello che sarebbe trapelato dalla telefonata con il presidente francese, Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dallo stesso inquilino dell’Eliseo.

Putin avrebbe spiegato che l’obiettivo sarebbe pronto a raggiungerlo sia con mezzi militari o diplomatici, e il rifiuto da parte dell’Ucraina alle condizioni russe porterebbe a una situazione ancora peggiore di quella attuale.

Il presidente russo sarebbe determinato a continuare la sua offensiva iniziata, oramai da oltre una settimana, e punterebbe smilitarizzare e denazificare l’Ucraina.

Intanto il “secondo round” dei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina hanno trovato un accordo per continuare i negoziati e un’intesa sui corridoi umanitari per l’evacuazione dei cittadini, la consegna di cibo e medicine.

Poco dopo il presidente Putin, parlando al suo consiglio di sicurezza, in un discorso trasmesso in tv, ha sancito il fallimento dell’incontro, affermando che “non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo. Siamo in guerra contro i neonazisti, distruggeremo l’anti Russia creata dall’Occidente. Nessuno può minacciarci, nemmeno con le armi nucleari”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quasi in contemporanea ha lanciato un appello sui social all’omologo russo: “Vieni e parliamone è necessario per fermare la guerra”.

Zelensky ha anche avvisato i Paesi baltici: “Se noi non resisteremo, la Lettonia, la Lituania come la Georgia saranno i prossimi stati ad essere attaccati”.

Il presidente ucraino ha anche lanciato un appello ai leader occidentali: “Se non siete nelle condizioni di chiudere lo spazio aereo, allora datemi aerei”.