Il robottino è atterrato, o meglio ammartato, poco fa. L’operazione della prima parte della missione che vede impegnate da qui al 2026 Nasa ed Esa si è conclusa positivamente.

L’evento di questa sera rappresenta il primo passaggio di un programma spaziale più ampio che ha preso il via otto anni fa con la realizzazione proprio del rover e delle strumentazioni che Perseverance ha in dotazione.

Il progetto prevede di prelevare alcuni campioni di suolo del Pianeta Rosso e conservarli fino al 2026, quando Marte sarà inviato un altro mezzo, dotato di bracci robotici che avrà il compito di recuperare i campioni lasciati da Perseverance sul Pianeta Rosso.

I campioni saranno poi portati sulle Terra. L’analisi dei preziosi campioni permetterà di avere indicazioni precise sulla composizione del suolo e dell’atmosfera di Marte.

La Oprhys bombyliflora è una specie di orchidea selvatica presente dall’Asia minore fino a quasi tutto il bacino del Mediterraneo. In Italia è presente solamente nelle regioni peninsulari e nelle isole e completamente assente nell’Italia settentrionale. La Ofride fior di bombo predilige le praterie aride, garighe e cespuglieti termofili, su suolo basico soleggiato, dal livello del mare fino ai 1000 m di quota.

Questa specie di orchidea selvatica è una pianta di piccole dimensioni, che raramente supera i 20 cm di altezza. I petali di questa specie di orchidea spontanea sono piccoli, di forma più o meno triangolare e di colore verde-giallastro, più scuri alla base e con caratteristica peluria concentrata soprattutto lungo il margine.

E’ un’orchidea spontanea poco appariscente, ma che solitamente si ritrova in popolazioni localmente abbondanti. Viene impollinata principalmente da api del genere Eucera, ma può ricorrere anche alla riproduzione vegetativa.

Il nome specifico si riferisce alla somiglianza del labello con alcune farfalle notturne dall’addome bruno-scuro ed ingrossato del genere Lasiocampa, più comunemente chiamate con il nome latino bombyx.