Svolta storica in Argentina: è stato legalizzato l’aborto libero e sicuro

Dopo il sì della Camera, arriva il via libera anche dal Senato: anche in Argentina l'interruzione della gravidanza sarà permessa fino alla quattordicesima settimana di gestazione. Una legge storica, un traguardo di civiltà.
Dopo il sì della Camera, arriva il via libera anche dal Senato: anche in Argentina l’interruzione della gravidanza sarà permessa fino alla quattordicesima settimana di gestazione. Una legge storica, un traguardo di civiltà.
La notizia è stata accolta da grida, canti, balli, slogan e una marea di fazzoletti verdi agitati da migliaia di persone che da ore sostavano nella piazza che si affaccia davanti al Parlamento.
L’approvazione è arrivata a due anni da una prima bocciatura del Senato per un pugno di voti. La Chiesa cattolica aveva criticato duramente il testo.
L’annuncio ufficiale (“Il progetto è approvato!”), formulato dalla presidente del Senato Cristina Fernández de Kirchner, ha messo fine ad uno sforzo di legalizzazione dell’interruzione della gravidanza cominciato in Argentina 15 anni fa.

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Trento, omicidio dell’imprenditrice etiope Agitu Gudeta: uccisa per uno stipendio non pagato, fermato un dipendente

L'imprenditrice etiope trapiantata in Trentino e simbolo di integrazione, è stata assassinata da un suo dipendente ghanese per questioni economiche
L’imprenditrice etiope trapiantata in Trentino e simbolo di integrazione, è stata assassinata da un suo dipendente ghanese per questioni economiche .
L’assassino di Agitu Ideo Gudeta è un ghanese di 32 anni, uno dei suoi pastori collaboratori dell’azienda “La capra felice”. L’uomo ha confessato questa notte davanti a carabinieri e magistrato, sostenendo di aver agito in quel modo a causa della rabbia per uno stipendio non ricevuto.
Il corpo dell’imprenditrice 42enne originaria di Addis Abeba, è stato ritrovato ieri pomeriggio nella sua casa tra le montagne del Trentino.
L’allarme è stato dato perchè Agitu non si era presentata in mattinata ad un appuntamento e non rispondeva al telefono. Sul corpo c’erano varie lesioni anche alla testa e procurate molto probabilmente da un martello.
All’inizio – come riporta il quotidiano La Stampa – i sospetti degli inquirenti erano indirizzati su un vicino di casa, che nel gennaio scorso era stato condanno dal Tribunale di Trento per lesioni, minacce e attacchi verbali nei confronti della donna, ma che aveva un alibi.

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