Si appesantisce di ora in ora il bilancio degli incendi che stanno devastando la costa ovest degli Stati Uniti. California, Oregon e Washington bruciano da tre settimane.

30 morti, decine di dispersi, migliaia di case distrutte, decine di migliaia di persone evacuate. Foreste in cenere, solo negli ultimi giorni sono andati in fumo più di 400mila ettari.

Lunedì Trump volerà in California e si accende il dibattito sui cambiamenti climatici che sembra siano alla base di questo disastro ambientale. In questo Stato infatti c’è la situazione più preoccupante, ci sono quasi 100 diversi incendi e dall’inizio di questa ondata di incendi si contano più di un milione di ettari bruciati.

La storia dei tre marinai dispersi sull’atollo di Pikelot, nel mezzo del Pacifico, per una intera settimana sembra uscita da un romanzo. Sono stati trovati grazie alla loro abilità nel tracciare la parola “Help” sulla spiaggia con delle foglie di palma.

I tre pescatori sono rimasti bloccati su un isolotto per oltre una settimana, vivendo di noci di cocco e acqua di un pozzo. I loro familiari hanno lanciato l’allarme quando non sono tornati da Pikelot, e l’intervento tempestivo delle autorità di Guam e delle forze militari statunitensi ha giocato un ruolo fondamentale nel ritrovamento e nel salvataggio dei marinai dispersi.

Prima del loro recupero sono stati lanciati diversi pacchi di sopravvivenza e una radio per stabilire un contatto con i naufraghi per assicurarsi che fossero in buone condizioni di salute e per fornire loro ulteriori supporti durante l’attesa del salvataggio.