Condanna a 8 anni di reclusione e 1800 euro di multa: lo ha disposto il Gup del Tribunale di Lanusei per uno dei tre accusati di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona e porto abusivo di armi (per quest’ultimo reato vi è stata l’assoluzione, verosimilmente perché non è stato possibile sciogliere il dubbio che potessero essere state usate armi finte).

I fatti. È il 27 luglio del 2014 quando, a Bari Sardo, i tre malfattori fanno irruzione in una casa privata.

Malmenano i tre anziani presenti, li immobilizzano e li costringono a consegnare le chiavi dell’armadio blindato dove sono custoditi monili, carnet di assegni e denaro in contanti (circa 9.000 euro).

Poi le tre vittime, con i polsi ancora legati e la bocca fasciata con nastro adesivo, vengono rinchiuse all’interno di una stanza da letto.

Da quel momento, complesse indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Lanusei insieme a quelli della Stazione di Bari Sardo per risalire agli autori di tale gesto.

Per gli altri due si procederà separatamente a dibattimento.

Gli occhi di Fuego parlano da soli: paura e terrore per l’inaudita e incredibile violenza subita dai suoi aguzzini che lo hanno prima legato e torturato con il fuoco su occhi, muso, zampe e schiena per poi gettarlo in strada in preda all’agonia.

Questo ennesimo e terribile episodio di violenza sugli animali raccontato dall’Agenzia Ansa è avvenuto a Sassari. Il cagnetto, un meticcio di piccola taglia, è stato trovato il 1 aprile nel quartiere residenziale Monte Bianchinu, da una donna residente nella zona.

La Polizia locale ha chiesto l’intervento di Taxi Dog, una sorta di ambulanza per i cani che lo ha trasportato alla clinica veterinaria di Sassari e ha pubblicato le foto sulla sua pagina Facebook. Fuego ha ustioni di secondo e terzo grado in più parti del corpo, orecchie comprese, il muso bruciacchiato, gli occhi lesionati. Bruciati anche baffi e ciglia.

Per fortuna il cagnolino ha reagito bene alle prime cure dei veterinari e ora non aspetta altro che trovare una famiglia che possa prendersi cura non solo di lui, ma anche del dolore e della paura che si porterà dietro per il resto della sua vita. La Polizia locale invece ha avviato le indagini per trovare i responsabili di questa barbarie.