Prima categoria (A). Dieci gare al termine e i punti iniziano a essere fondamentali per il discorso play off e retrocessione.

Play off in quanto ormai il discorso promozione diretta è chiuso da tempo se mai c’è stato qualche dubbio. Attende solo la matematica infatti il Serramanna di Carracoi che farà visita al Cannonau Jerzu. I ragazzi di Pisano sono a quota 30 punti e non possono distrarsi molto dato che dietro le avversarie salgono e quindi il rischio di essere trascinati nel discorso play out è dietro l’angolo. Lorrai e compagni proveranno a centrare l’impresa. Il Serramanna ha un vantaggio di venti punti dal secondo posto occupato dal Villagrande di Podda che cerca il riscatto in casa contro il Cardedu dopo il ko di Sarroch. I villagrandesi (44) devono difendere il secondo posto proprio dalla Gioventù Sarroch (42) e Villasimius (41). Fondamentale quindi fare punti nel derby contro il Cardedu a caccia di punti salvezza. Spera in uno stop del Cardedu, l’Ilbono che però deve vincere a Pirri contro l’Uragano di Chessa, ultimo in classifica a quota 15 punti ma ancora in corsa per la salvezza con 30 punti a disposizione. Ovvio, si tratterebbe di un miracolo o quasi ma un’ennesimo stop vedrebbe allungarsi ancora di più la salvezza. Di contro, l’Ilbono di Di Maio può dare una spallata agli avversari e tenerli sotto poi potrebbe agganciare Cardedu e Cus Cagliari. Sfida interessante quella del Circillai tra il Bari Sardo e Atletico Lotzorai. I padroni di casa devono riscattare la cinquina presa a Quartu e riprendere la corsa verso la salvezza, la squadra di Canzilla invece può guadagnare altri punti per raggiungere quanto prima la salvezza matematica anche se la classifica è corta nella zona centrale. Stesso discorso per il Tertenia che affronta a “Is Arranas” l’Atletico Cagliari.

La classifica in basso dice: Uragano 15, Settimo 20, Ilbono 22, Cardedu 24, Cus 25, Bari Sardo e Gemini 27.

Nel girone B, scontro importantissimo per il Seui. La squadra di Grudina attende a “Su Burridorgiu” la Tharros che occupa il quintultimo posto in classifica, ossia una posizione play out. La distanza tra le due formazioni è di cinque punti, questo significa che i tre punti sono di vitale importanza per entrambe le squadre. Con una vittoria il Seui terrebbe a distanza gli oristanesi cacciandoli a -8; gli ospiti invece con una vittoria arriverebbero a -2 dagli ogliastrini.

In Seconda, a sei turni dal termine, ancora tutto da decidere sia su che giù. Impegni casalinghi per le prime tre della classe. L’Ulassai forse ha quello più complicato affrontando in casa la Baunese che, con 18 punti a disposizione, potrebbe pensare di vincerle tutte per provare a rientrare nei discorsi promozione. Di contro, i locali voglio restare in vetta e cercheranno i tre punti anche per tenere il minimo vantaggio su Triei, in casa contro il Loceri, e San Vito, in casa contro il Lotzorai ormai con più di un piede in Terza categoria. Deve vincere per sperare ancora nel salto in Prima categoria, la Castor di Senes che sarà impegnata nella complicata trasferta di Nurri che si gioca le ultime chances di promozione. Una sconfitta, per i granata, potrebbe suonare come una sentenza o quasi perchè poi ne mancherebbero solo altre cinque da giocare. In alto la classifica recita così: Ulassai 36, Triei e San Vito 35, Castor 33 e Nurri 29, Baunese 28.

Chiudono il programma Perdasdefogu-Amatori Jerzu e Selene Lanusei-Escalaplano dove sono in palio punti salvezza.

L’eccezionale scoperta è stata fatta durante un’esplorazione dei ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, guidati dal direttore Giuseppe Corriero, a oltre due miglia sotto la superficie dell’Adriatico, fra i 40 e i 55 metri di profondità. Come riporta TgCom, qui si trova una fitta foresta di coralli finora mai vista, proprio come quelle che popolano i fondali delle Maldive o di Sharm el Sheikh, nel Mar Rosso.

Una vera e propria distesa di coralli finora rimasta celata all’uomo. Sulla base delle ultime osservazioni e della recente mappatura del fondo, i ricercatori hanno stimato che la nuova barriera scoperta abbia una lunghezza notevole, seppure non in modo uniforme, pari ad almeno 135 km: in direzione del capoluogo pugliese, da un lato, e fino a Otranto, dall’altro. Infatti da sempre i pescatori di palamiti e tramagli, soprattutto nell’area marina tra Cerano, Casalabate, Torre Chianca e San Cataldo, in Provincia di Lecce, ad una profondità di 50 metri, nel ritirare l’attrezzatura da pesca, hanno spesso tirato a bordo corallo vivo e spugne simili a quelle di memoria equatoriale.

Se il modello sembra identico a quello di marca equatoriale, a rendere unica la barriera corallina pugliese sarebbero almeno due peculiarità. La prima: la profondità di circa 50 metri, stando a quanto riferisce il professor Corriero a La Gazzetta del Mezzogiorno. Quindi l’habitat e i suoi colori: “Nel caso delle barriere delle Maldive o australiane, continua Corriero, i processi di simbiosi tra le madrepore (animali marini che costituiscono i banchi corallini) sono facilitati dalla luce, mentre la nostra barriera vive in penombra e quindi le madrepore costituiscono queste strutture imponenti di carbonato di calcio in assenza di alghe”. Ecco, dunque, i colori più “soffusi, dati da spugne policrome con tonalità che vanno dall’arancione al rosso, fino al viola”.