Letto per voi. “Prima dell’Ave Maria” della scrittrice ogliastrina Gonaria Nieddu
La scrittrice Gonaria Nieddu, in questo suo nuovo libro “Prima dell’Ave Maria”, ha trovato le connessioni giuste che spingono il lettore a incuriosirsi, nonostante i contenuti siano spesso abbastanza malinconici e commoventi. Si tratta di un racconto intimo, sincero e doloroso, che non nasconde le debolezze personali, le paure e la rabbia.
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La scrittrice Gonaria Nieddu, in questo suo nuovo libro “Prima dell’Ave Maria”, ha trovato le connessioni giuste che spingono il lettore a incuriosirsi, nonostante i contenuti siano spesso abbastanza malinconici e commoventi. Si tratta di un racconto intimo, sincero e doloroso, che non nasconde le debolezze personali, le paure e la rabbia. I fatti si mescolano e le vicende della propria vita vengono narrate con quel vigore e quella vividezza che abbiamo avuto modo di assaporare già nel suo precedente libro “Sa Contonera”. Cambia l’argomento ma la scrittrice è sempre lei con i suoi sprazzi lirici nell’osservare il sole che declina o uno scorcio paesaggistico, accortezza che rende la lettura più gradevole nonostante la tristezza, a volte nuda, dei temi trattati.
Alle soglie del nuovo millennio, Giulia nel suo ambiente è stata la prima a smettere la “divisa”. Un difficile passo in avanti in quello che è ancora oggi il lento cammino di molte donne verso la parità con l’altro sesso. Ma cosa resta da dire, che non sia già stato detto al riguardo finora da voci ben più autorevoli, se non qualche particolare non sempre valutato che sta alla base di ogni distinzione sociale nei confronti della donna? Quello, per esempio, che riguarda la connessione esistente tra discriminazione sociale e domestica. Il problema non affonda forse le sue radici in ciò che è il rapporto tra uomo e donna in famiglia? Non è forse tra le pareti domestiche che la donna subisce, fin da bambina, le prime e spesso più gravi forme di ingiustizia? Non sono stati, non sono ancora oggi i nostri padri, i nostri fratelli, i nostri mariti, a emanare quelle “leggi” in proprio favore? Da cos’altro, se non da ciò, dipende allora il fatto che le rivendicazioni della donna occupino ancora oggi un posto in prima fila nel campo delle problematiche del mondo?
Gonaria Nieddu, nata a Mamoiada da genitori ogliastrini, è madre di due figli e nonna di tre nipoti. Ha insegnato nelle scuola media di Fonni, Arzana, Ilbono e Tortolì, dove attualmente risiede. Partecipa attivamente a due associazioni di volontariato senza mai dimenticare la sua passione per la scrittura. Nel 2012 il racconto “La mia guerra” si classificò al primo posto nel concorso indetto dal giornale “Lettere in aria”, in collaborazione con la casa editrice cagliaritana Arkadia, ottenendo lusinghieri riconoscimenti presso l’Ambasciata Tedesca a Roma. Nell’aprile 2015 ha pubblicato la raccolta di racconti “Sa Contonera”, AmicoLibro Edizioni. “Prima dell’Ave Maria” è la nuova opera narrativa.
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Una lettera ingiallita dal tempo e una passione, quella per la legatoria, che unisce due donne lontane nel tempo: “La rilegatrice di storie perdute” di Cristina Caboni, il romanzo uscito il 12 ottobre scorso e che già fa parlare di sé.
Quando un vecchio libraio le dona un libro antico e malmesso, lei sente di poter respirare di nuovo. Compra tutto il materiale per sistemarlo a regola d’arte, si dirige verso casa. È euforica, finalmente si sente nuovamente viva. Non sa che nella copertina malconcia di quel volume scritto da un importantissimo scrittore di due secoli prima c’è un segreto. Una lettera firmata da una certa Clarice, una lettera con un enigma nascosto. La calligrafia è bella, elegante, dolce ma prorompente allo stesso tempo. Quella donna – così lontana nel tempo ma così vicina al cuore di Sofia – ha anch’essa la passione per la legatoria. E nasconde, in quel foglio ingiallito dal tempo, un segreto.
