Storie dal passato. Gli Scusorgios, i tesori nascosti di Villagrande
Storie dal passato. Scusorgios, i tesori nascosti di Villagrande
A Villagrande era ben radicata, in un passato che tanto passato non è visto che detti e tradizioni sono tramandati di padre in figlio come allora, la credenza degli “Scusorgios”, ossia dei tesori nascosti.
La leggenda parla chiaro: devono essere assegnati alle persone mediante il sogno. Il fortunato destinatario delle ricchezze deve, senza farne parola alcuna, ubbidire alle disposizioni e stare attento alle avvertenze che gli vengono donate durante il sonno, pena la perdita di tutto quel ben di Dio.
Pare che un tesoro nascosto, uno scusorgiu insomma, sia stato trovato a qualche chilometro da Villagrande da alcuni forestieri giunti vicino al paese per prendere l’acqua da una sorgente per un malato. Ma i racconti di questo genere sono molto numerosi.
Riportiamo una storia in particolare.
Uno scusorgiu è stato, secondo la leggenda, trovato nel rione più alto del paese, Piricuguddu.
Una povera vedova, disperata per la morte del marito e per la miseria nella quale versava, decide di andare a Ilbono per chiedere a uno “Spirito” come fare per sopravvivere. Ha una figlia, d’altronde, e l’idea di non poterla sfamare le toglie il sonno. Lo Spirito, categorico, rassicura la donna. Non deve far altro che attendere il diciottesimo compleanno della ragazza, le dice, poi tutto andrà notevolmente meglio. Sfruttare l’occasione, ecco il consiglio. La donna, però, con il passare degli anni si dimentica di quelle parole.
Il diciottesimo compleanno della ragazza arriva. Purtroppo, in quella che sembra una circostanza funesta, lei cade e si rompe il braccio. Arriva subito la cupa ironia della madre che, ricordandosi delle parole udite molto tempo prima, si burla per esserci cascata.
«Non bisogna credere agli spiriti!» si ammonisce.
Qualche anno dopo, la figlia si sposa e non rimane nessuno in quella casa che diventa così abbandonata. Una notte, i vicini si allarmano: ci sono dei rumori, qualcuno zappa, sbatte e rovina la dimora ormai fatiscente. Il giorno dopo, per la figlia, un’amara sorpresa: un piccolo fosso, proprio dove era caduta ancora ragazza rompendosi un osso, è davanti a lei.
Capisce subito: anni prima lei e la madre, incapaci di credere, si sono lasciate sfuggire un tesoro.
Villagrande Strisaili tra storia e leggenda, Antonio Cannas e Assunta Rubiu, 1977.
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