48 studenti morti e 68 feriti, questo il bilancio, riportato dall’Ansa, in seguito all’attacco suicida in una scuola di Kabul. La tragedia è stata annunciata dal portavoce del ministero della Salute, Wahid Majroh.

I talebani hanno smentito qualsiasi coinvolgimento. I ragazzi, perlopiù diciottenni, si preparavano agli esami per l’ingresso all’Università.

Sei bambine sono rimaste uccise dalla deflagrazione di un ordigno inesploso in un’altra strage, questa volta a est di Kabul.

Attentato con droni a Caracas contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro. I dispositivi in volo hanno fatto esplodere dei colpi che non hanno colpito il capo dello stato Maduro ma hanno invece ferito alcuni uomini delle forze armate. I feriti sono sette in tutto, illeso Maduro che è stato immediatamente portato via dalla scorta.

Nicolas Maduro stava tenendo il suo discorso in occasione dell’81mo anniversario della creazione della Guardia nazionale quando improvvisamente sono riecheggiati in cielo delle esplosioni. Alcuni esponenti delle forze armate sono caduti a terra mentre la scorta di Maduro faceva muro intorno al presidente.

Chi siano gli autori del gesto non è dato ancora saperlo con certezze anche se sembra che ai piani alti qualche certezza ci sia già. Il presidente Maduro, infatti, ha dichiarato poco dopo in un discorso che il fallito attentato sarebbe opera dell’estrema destra venezuelana in collaborazione con altri cospiratori a Bogotà e Miami. Ma ci sarebbe di più. Secondo Maduro dietro il colpo ci sarebbe anche il presidente colombiano Juan Manuel Santos. Affermazione, questa, che ha scatenato la dura replica del governo colombiano.

Qualche ora dopo l’attentato, però, sarebbe arrivata una rivendicazione da parte del gruppo dei “Soldati in T-shirt” che avrebbe rivendicato il colpo in un tweet ma senza poi ulteriori precisazioni.