“Son tutte belle le mamme del mondo quando un bambino si stringono al cuor” recitava la canzone di Claudio Villa, e una meravigliosa storia di una bellissima mamma e della sua piccolina arriva da Ulassai, una favola che ha dell’incredibile .

Valeria Pilia non è solo bella ma è anche una donna forte, ieri mattina mentre si preparava per recarsi a fare il tracciato ha capito che la creatura che teneva in grembo aveva deciso di venire al mondo.

Non c’è tempo per spostarsi, Valeria chiama immediatamente il compagno Andrea Benedetto Puzzo che con tanto coraggio la aiuta a partorire nel bagno di casa. Ma non c’è solo Andrea con lei, il loro piccolo, Vincenzo di un anno e mezzo, vede nascere la sua sorellina alle 8.29 del mattino.

Tempestivi i soccorsi, una vicina di casa, ostetrica, recide il cordone ombelicale, il team di volontari di Jerzu arriva sul posto con un’ambulanza insieme alla medicalizzata da Lanusei.

Mamma Valeria, che oltre Vincenzo ha anche un altro figlio, Antonio che frequenta la prima superiore, viene trasportata insieme alla piccola Maria Elena, all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Entrambe stanno bene e presto torneranno a casa.

Il miracolo della vita ieri si è compiuto nel paese dei tacchi con delle modalità senz’altro eccezionali, la coppia di giovanissimi genitori è orgogliosa e felicissima.

Zia Arianna, infermiera, racconta con forte emozione la vicenda, non ha avuto paura e questa sensazionale nascita arriva per lei in un momento particolare della vita, come un segno del destino.

Papà Andrea guarda suo figlio: «abbiamo fatto nascere noi la sorellina», e chissà se Vincenzo sa di essere un mini eroe, forse lo capirà tra qualche anno quando potrà raccontare a Maria Elena di questo giorno di metà maggio di una primavera incerta e miracolosa.

Nel centro ogliastrino attendono tutti il rientro della bimba, tra le braccia di mamma e papà con la protezione di Antonio e del piccolo grande Vincenzo.

Sono tanti gli esempi tra le specie animali di papà che si fanno carico, per specifiche ragioni, di attività che tradizionalmente sono intese come prerogativa delle mamme.

Tra questi papà speciali ci sono i fenicotteri che al pari dell’esemplare femmina nutrono, o meglio, allattano i propri piccoli con una sostanza che auto producono; allo stesso modo, anche il piccione maschio, come la femmina, produce un latte con il quale nutre i piccoli.

Tra gli uccelli, come ricorda la rivista scientifica Focus, nel 90% delle specie i maschi si occupano dei piccoli: i pinguini imperatore, ad esempio, proteggono l’uovo deposto al caldo fra le zampe e per far questo rimangono immobili per due mesi.

Fra i pesci, poi, ci sono i cavallucci marini che custodiscono le uova della femmina in una tasca nell’addome, le nutrono e le ossigenano fino alla schiusa.

Tra i mammiferi, invece, solo il 3% dei padri collabora nella cura dei piccoli. Solo in casi particolari, i maschi hanno attenzioni per la prole. Sembra che, ad esempio, il maschio del tamarino una scimmietta che vive in Sud America si occupa dei piccoli in modo molto simile a quello degli umani: pulizia e protezione, sino allo svezzamento, infatti, sono prerogativa del papà tamarino.

Dei papà con insospettabili premure, invece, sono secondo quanto riporta Focus, alcune specie di dinosauri; a ciò si è arrivati grazie a diversi ritrovamenti fossili di dinosauri maschi vicino a nidi che contenevano delle uova fossilizzate.