L’ex ostaggio Luca Locci racconta il suo rapimento in un film: il sequestro era avvenuto nel 1978 a Macomer
Il sequestro di Luca Locci diventa un film. Ed a interpretare la parte del padre del bambino rapito sarà l’ex ostaggio. Ideato da Luca Locci, sceneggiato da Tonino Pischedda e Gianluca Pirastu, regia di Fabio Manuel Mulas, l’opera prende vita da un manoscritto inedito scritto a quattro
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Il sequestro di Luca Locci diventa un film. Ed a interpretare la parte del padre del bambino rapito sarà l’ex ostaggio. Ideato da Luca Locci, sceneggiato da Tonino Pischedda e Gianluca Pirastu, regia di Fabio Manuel Mulas, l’opera prende vita da un manoscritto inedito scritto a quattro mani da Luca e suo padre, Franco. Il primo ciak è previsto a marzo. Il film ripercorre queidrammatici 93 giorni di prigionia nelle mani dell’Anonima per il bambino di appena sette anni e mezzo. Incubo che si concluderà il 25 settembre 1978 dopo il pagamento di un riscatto di 300 milioni di vecchie lire.
Era il 24 giugno del 1978 quando tutta Italia era incollata alla tv per Italia-Brasile. Sulle strade non c’era anima viva. E Macomer, la cittadina del centro Sardegna dove Luca abitava, non faceva eccezione. Il bambino giocava con gli amichetti di fronte a casa: sua madre gli stava preparando la vasca per il bagnetto quando un’auto guidata da sconosciuti se lo porta via. «Prendere parte a questo film è per me come esorcizzare un dolore che non si può cancellare – racconta all’ANSA Luca, oggi 46enne e padre di un bambino di 11 anni – proverò a rievocare la tragica vicenda che ha coinvolto me in prima persona e tutta la mia famiglia attraverso lo sguardo di babbo».
I ricordi sono come immagini nitide. «Sono impresse nella mia mente come se fosse capitato ieri – confessa – incappucciato, infreddolito, solo, con continue minacce di morte se solo avessi intravisto i volti dei miei carcerieri. E quel perfido tentativo di lavaggio del cervello, con quel disco ininterrotto per cercare di farmi credere una grande fandonia: ‘tuo padre tiene più a un sacco di banconote che a te’». «Con il sequestro Locci per la prima volta era stato violato il ‘codice’ che imponeva di non ‘toccare’ donne e bambini – rievoca il regista Fabio Manuel Mulas – e per la prima volta era giunto un annuncio da parte di un Papa, era Papa Luciani, per la sua liberazione, avvenuta due giorni dopo. Dalla pellicola emergono anche fatti inediti e ulteriori dettagli affiorati col passare del tempo dai ricordi di Luca».
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«Ci uniamo alla voce delle aziende vitivinicole che nelle settimane scorse hanno chiesto all’assessore Caria un intervento concreto a sostegno di un comparto che è un fiore all’occhiello dell’economia della Sardegna centrale». Sono le parole di Roberto Bornioli, alla guida di Confindustria Sardegna Centrale.
Quest’anno, a causa della siccità e alle gelate, il settore ha subito un crollo del raccolto e delle rese e un conseguente forte calo della produzione con effetti negativi anche sulle quote di mercato che rischiano di venir erose per la scarsità del prodotto. È fondamentale che la Regione intervenga e metta in campo misure concrete e tempestive per salvaguardare e valorizzare un comparto che genera importanti ricadute economiche e occupazionali ed è in grado di produrre un significativo valore aggiunto. «Auspichiamo che, come è stato chiesto dai consorzi dei produttori, la Regione individui strumenti e meccanismi in grado di sostenere le cantine che in questi anni hanno mostrato grandi capacità nel portare sui mercati un prodotto di alta qualità. Senza politiche specifiche che tutelino e valorizzino le produzioni, il settore vitivinicolo rischia il collasso. I grossi investimenti fatti per l’innovazione tecnologica e l’internazionalizzazione potrebbero essere seriamente compromessi. Ciò con enormi danni per tutto il settore, uno dei pochi in Sardegna che ha lavorato molto per fare sistema e ha saputo costruire nel tempo sinergie proficue tra i diversi attori della filiera. In un momento in cui si parla tanto di aggregazioni, sarebbe un errore perdere questo patrimonio. Questa situazione di debolezza che sta coinvolgendo tutto il comparto è poi particolarmente sentita in Ogliastra, dove la siccità è stata aggravata anche dalla mancanza di reti idriche adeguate. Per questo è quanto mai prioritario realizzare la condotta idrica sul rio Pelau Jerzu-Cardedu finanziata con circa 5 milioni di euro all’interno del Progetto Ogliastra».
