Floris, gioie e dolori per il Lanusei. Super Idolo, 2000 asfaltato. Male il Bari Sardo.

Un sorriso e mezzo per le ogliastrine nella tredicesima di serie D. Festeggia il Tortolì che supera in casa l’Anzio (3-0), effettuando il sorpasso in classifica. Prima vittoria storica in casa per i rossoblù, agevolati anche dall’espulsione di Papa al termine del primo tempo, fallo di reazione su Manca. Prima frazione bloccata, nella ripresa doppio Spinola e “cioccolatino” all’incrocio di Nieddu.

Il Lanusei strappa un pari sul difficile campo del Latina (2-2) e recrimina per il rigore fallito da Floris che dagli undici metri spara il pallone alle stelle, il pallone dei tre punti. Vantaggio locale con Rabbeni, pari di Bonu; nuovamente in vantaggio laziale con Idaresta ma Floris fa 2 a 2.

La classifica dice penultimo posto a quota 8, ma la formazione di Hervatin è in crescita dopo gli innesti di Mazzapelle, Demontis, Bonu e La Gorga.

In Promozione, la nona giornata dice Idolo in serie positiva, Bari Sardo in crisi. La squadra di Cannas scivola al penultimo posto assieme all’Andromeda con soli 5 punti. I biancoblù cadono a Gonnosfanadiga (2-0) sotto i colpi di Pinna e Vaccargiu.

Festa a Idolo dove il Quartu 2000 ne incassa sei dalla compagine arzanese (6-1). Terza vittoria consecutiva per la squadra di Piras che va in gol con Giolitti, Lancioni, Jurado, N. Cannas (2) e a chiudere “la vendemmia” un autogol.

Idolo a quota 12 punti, nono posto per Salis e compagni. L’argentino Spinola del Tortolì, doppietta per lui. Mattia Floris, un gol e un rigore fallito a Latina.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.