Piccoli chef crescono. Il ventenne di Osini Cristian Cannas ritira a Parma il diploma del corso superiore di cucina italiana
Si è fatto valere in una delle scuole italiane di cucina più famose a livello internazionale. Cristian Cannas, 20enne di Osini, dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Tortolì, si è iscritto all’ALMA, l’autorevole centro di formazione di cucina italiana
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Si è fatto valere in una delle scuole italiane di cucina più famose a livello internazionale. Cristian Cannas, 20enne di Osini, dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Tortolì, si è iscritto all’ALMA, l’autorevole centro di formazione di cucina italiana di Colorno (Parma).
E dopo quasi un anno di lezioni serrate tra pentole e fornelli e 14 esami brillantemente superati, ha ricevuto ieri pomeriggio, durante una splendida cerimonia svoltasi a Parma, il diploma del corso superiore di cucina italiana, giunto alla sua 37esima edizione.
L’ALMA forma ogni anno cuochi, pasticceri, sommelier, manager di sala e della ristorazione, provenienti da ogni paese, per farne veri professionisti grazie ai programmi realizzati con insegnanti autorevoli e tra le mura dello splendido Palazzo Ducale di Colorno. Cristian, che dalla sua ha sempre avuto tanta determinazione e passione, dopo aver raggiunto questo obiettivo, potrà finalmente muovere i primi passi nel mondo del lavoro. Il sogno? Diventare un grande chef, come quelli che ha incontrato a Parma e che ha avuto la fortuna di poter chiamare “maestri”. Accanto a lui, in occasione della consegna del diploma, la famiglia al completo, direttamente dall’Ogliastra: il padre Giorgio, la madre Massimina e i fratelli Maria e Giovanni.
«E’ stata un’esperienza dura ma davvero importante» racconta Cristian, ancora emozionato «Ho lavorato duro, la pressione è stata tanta ma dopo questi mesi, tra lezioni in cucina e lo stage in Liguria, posso dire davvero di aver imparato tantissimo. E’ stato un onore per me e i miei compagni imparare i segreti dell’alta cucina dai più autorevoli protagonisti del panorama culinario italiano. Il diploma ci conferma cuochi professionisti ma io lo vedo come un punto di partenza e non come un punto di arrivo.».
«A 20 anni non possiamo ritenerci chef – conclude – Di sicuro la mia volontà è quella di continuare a studiare con impegno, rigore e umiltà. Ora tornerò nella mia Ogliastra per godere di un piccolo periodo di riposo, accanto alla mia famiglia e agli amici di sempre. Poi tornerò alla carica in cucina. Spero di poter inizialmente lavorare nel mio territorio, che vanta risorse enogastronomiche incredibili e che vorrei conoscere meglio perchè sento forte il richiamo delle mie radici. L’obiettivo è quello di far coesistere le mie due grandi passioni: la cucina e l’organizzazione di eventi. ».
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Un giovane ogliastrino si sta facendo valere in una delle scuole italiane di cucina più famose a livello internazionale. Stiamo parlando di Cristian Cannas, 19enne di Osini, che dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Tortolì, si è iscritto all’ALMA, l’autorevole centro di formazione di cucina italiana, che si trova a Colorno (Parma).
Dieci mesi di scuola, otto ore di lezione al giorno ( tra teoria e pratica), stage ed esami finali molto duri. Questo è il percorso che attende Cristian, fatto di professionalità e rigore assoluto. “Ogni giorno tutti gli studenti Alma devono arrivare puntuali a lezione con giacca, scarpe e pantaloni da cucina rigorosamente lavati e stirati. Il livello è molto alto e ci vuole la massima serietà, anche nel presentarsi.
Giornate intense, grandi responsabilità, ritmi frenetici. Un percorso che non tutti i 19enni sarebbero in grado di sostenere. “Dopo la teoria in classe, in ogni esercitazione in cucina lo chef propone un piatto e ne illustra la preparazione. Noi lo prepariamo e poi lo portiamo da lui per l’assaggio. Lo giudica e ci riserva critiche o complimenti, in base a come è stato fatto” racconta Cristian “La tensione è sempre molto alta ma io faccio tutto con grande gioia, perchè so che servirà al mio futuro, che io vedo ovviamente in una cucina. Vorrei diventare un bravo chef e vale la pena fare dei sacrifici”.
