Lanusei, ancora testimonianze per il processo sui veleni di Quirra. Oggi in aula l’ispettore di Polizia Roberto Sechi

È durata oltre sei ore la deposizione dell’ispettore di Polizia Roberto Sechi, chiamato a testimoniare davanti al giudice monocratico Nicole Serra per la sua partecipazione a diversi sopralluoghi al Poligono Interforze Sperimentale di Quirra. Il processo, che vede imputati otto
È durata oltre sei ore la deposizione dell’ispettore di Polizia Roberto Sechi, chiamato a testimoniare davanti al giudice monocratico Nicole Serra per la sua partecipazione a diversi sopralluoghi al Poligono Interforze Sperimentale di Quirra.
Il processo, che vede imputati otto militari in servizio al Poligono di Perdasdefogu tra il 2004 e il 2010 (Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Gianfranco Fois, Paolo Ricci e Fulvio Ragazzon), è ripreso dopo circa un mese dalla precedente udienza e proseguirà a ritmi serrati per tutto il mese di novembre, con appuntamenti quasi settimanali in cui continueranno le deposizioni dei numerosi testimoni chiamati in causa.
Una testimonianza lunga e a tratti complessa quella dell’ispettore Sechi, che ha raccontato le sue esperienze sul campo nelle aree del PISQ. Racconta di quando, durante i sopralluoghi, vedevano le bestie dei pastori pascolare, e quindi mangiare e bere, nelle aree militari. Aree sostanzialmente accessibili e nelle quali c’era solo il cartello indicante il pericolo di esercitazioni a fuoco.
Niente indicava invece il rischio derivante dall’inquinamento prodotto dalle attività militari. Tra gli ordigni testati, ad esempio, c’erano anche i missili Teseo Mk3, fatti di una lega di tungsteno che con l’impatto col bersaglio provoca frammenti inquinanti. Ci volle del tempo prima che una circolare dello Stato Maggiore imponesse ai militari di bonificare le aree dopo le attività.
Ai test si aggiungevano poi i brillamenti di munizioni obsolete, che arrivavano a Perdas con lunghi convogli militari provenienti dal deposito di Serrenti, carichi di bombe, proiettili e testate di missili nike. Si parla di cifre come 12milioni di cartucce esplose, oltre 18mila bombe a mano e quasi 70mila mine. E ancora una volta si è parlato di missili Milan “Negli studi veterinari della ASL erano emerse strane concentrazioni di torio nei formaggi -ha raccontato Sechi- e nel sistema di guida dei missili Milan c’è il torio, che veniva rilasciato una volta avvenuto l’impatto”.
Si è parlato anche di Centro Sviluppi Materiali, ovvero l’area del Poligono destinata ai test sulla resistenza di condotte destinate a gasdotti e oleodotti. Una testimonianza accompagnata anche da un lungo elenco, 167 nomi, di persone che hanno gravitato intorno al Poligono e si sono ammalate di malattie tumorali.
La prossima udienza è prevista per mercoledì 15 novembre.

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